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martedì 4 settembre 2007

Roma, aspiranti insegnanti di romeno in fila all'ambasciata

Da quest'anno a Roma, Padova e Torino corsi sperimentali di lingua e cultura romena nelle scuole
L'ultima prova d'esame l'hanno affrontata questa mattina. Ora attendono con ansia il responso. Erano in 43, davanti all'ambasciata romena della capitale: ex insegnanti, laureti o semplici aspiranti insegnanti selezionati dal ministero della Pubblica Istruzione di Bucarest hanno tentato l'ultima prova per essere ammessi a insegnare lingua, cultura e tradizione romeni nelle nostre scuole.Sì, proprio così: il romeno entrerà nelle aule italiane. Per il momento i corsi partiranno in via sperimentale soltanto a Roma, Torino e Padova, le tre città in cui si concentra il maggior numero di romeni appunto e in cui le stesse comunità sono più organizzate. Si tratta di corsi opzionali, destinati agli alunni immigrati di madrelingua romena, ma anche agli italiani che avessero voglia di partecipare e partiranno a seguito proprio dell'accordo di programma stilato tra i ministri italiano e romeno della pubblica istruzione, che si incaricherà di pagare i futuri insegnanti (25-30 euro l'ora).La prima selezione degli aspiranti docenti si è svolta questa mattina a Roma, presso l'ambasciata romena. Il 5 settembre sarà la volta di Milano, presso il Consolato Gnerale di Romania: in quell'occasione si selezioneranno le persone che andranno a impartire lezioni a Torino e Padova.
di Chiara Sirna 04/09/2007
Fonte: Vita.it

2 commenti:

  1. Il romeno insegnato nelle scuole

    lunedì 10 settembre 2007

    Da quest’anno sui banchi di scuola nazionali dovrebbe essere possibile studiare anche il romeno o, meglio ancora, la cultura romena. Stando ad alcune indiscrezioni trapelate dal ministero dell’Istruzione di Bucarest, sarà questo il nome della materia inserita ex novo nei programmi scolastici d’Italia. Il condizionale, però, resta d’obbligo perché, ad oggi, primo giorno di scuola per gli studenti della Lombardia (e non solo), manca ancora il via libera del dicastero di Giuseppe Fioroni. Anche se, assicurano i bene informati, è questione di giorni.

    L’iniziativa, già avviata con successo in Spagna, prevede due ore extracurriculari alla settimana di lingua, geografia e storia romena. Riservata agli studenti delle elementari e delle medie, sarà finanziata dal governo romeno che ha già provveduto alla selezione dei futuri docenti la cui paga dovrebbe aggirarsi sui 25-30 euro l’ora. «Mi auguro che l’operazione vada in porto» commenta Marius Tiberius Burghelea, responsabile per il Nord Italia del Partito identità romena (Pir) che, alle ultime amministrative, era alleato all’Udeur di Clemente Mastella. «Si tratta di un passo importante verso l’integrazione per una comunità tra le più numerose d’Italia».

    Cifre ufficiali non ce ne sono, ma si parla di un esercito di 500mila persone distribuite tra Piemonte, Lombardia e Veneto. Un’occasione preziosa per i ragazzi romeni che si vedranno riconosciuti in patria gli eventuali crediti accumulati, ma anche un’opportunità in più per chi vorrà, tra i loro coetanei italiani, conoscere più da vicino un altro Paese da poco entrato nella galassia Ue.
    Fonte: Il Giornale

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  2. 1.500 EURO LUNAR PENTRU ROMÂNII CARE PREDAU ÎN UE
    Guvernul pregăteşte un proiect de hotărâre prin care să sprijine cadrele didactice care predau în străinătate. Potrivit proiectului, profesorii care predau limba română la universităţile din UE ar putea primi din partea statului român o indemnizaţie lunară de până la 1.500 de euro. Salariul va fi impozabil şi va fi acordat profesorilor români care predau limba, literatura şi civilizaţia românească în cadrul unor programe interguvernamentale de colaborare culturală, al unor înţelegeri între ministere sau universităţi ori în baza unor oferte unilaterale de la universităţi.
    Potrivit aceluiaşi proiect, profesorii care vor preda în SUA ar putea primi o indemnizaţie lunară de 1.620 dolari. Cu suma de 1.000 de euro ar putea fi plătite cadrele didactice care vor să predea Limba română în ţări precum Cehia, Croaţia, Israel, Rusia, Serbia, Slovenia, Turcia sau Ungaria.

    În cazul în care actul va fi aprobat pentru profesorii care primesc salariu de la universitatea din străinătate, statul român, prin Institutul Limbii Române, va plăti diferenţa dintre indemnizaţie şi salariul brut primit din străinătate.

    De asemenea, Institutul Limbii Române, ar putea suporta cheltuielile şi pentru un transport internaţional, dus-întors, o dată pe an.
    Antena 3
    Adăugat: 13 septembrie 2007

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