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domenica 26 settembre 2010

Mobilitazione per i funerali dello sfortunato connazionale morto in piazza della Repubblica

La comunità romena di Viterbo (*) si è mobilitata per i funerali dello sfortunato connazionale morto in piazza della Repubblica. Colletta da 8.000 euro

Venerdì 24 Settembre 2010

Si è mobilitata la comunità romena residente a Viterbo per sostenere la famiglia dello sfortunato operaio connazionale di 28 anni deceduto la scorsa settimana nel tragico incidente sul lavoro avvenuto in piazza della Repubblica. E il passa parola tra i romeni residenti a Viterbo sta permettendo di raccogliere gli 8000 euro necessari per il trasporto della salma in Romania, per i suoi funerali e per adempiere a tutte le pratiche necessarie.

Una grande dimostrazione d'amore quindi da parte dei connazionali della giovane vittima dopo il gravissimo e assurdo incidente che gli è costato la vita.

Fonte: Nuovo Viterbo Oggi


(*) non è riferito al sito

Viterbo: dopo il ragazzo precipitato dal balcone a Piazza della Repubblica, sono già 2 morti sul lavoro in 3 mesi

21/09/2010

Provincia di Viterbo: dopo il ragazzo precipitato dal balcone a Piazza della Repubblica, sono già 2 morti sul lavoro in 3 mesi.

Dichiarazione di Massimo Guerrini (Fillea Cgil): “Basta parlare di fatalità. Cominciamo a parlare di responsabilità!”

Un altro estremo sacrificio pagato dal mondo del lavoro; ancora un decesso, una giovane vita spezzata durante lo svolgimento di una normale e semplice attività lavorativa. Due morti in 3 mesi è il grave tributo che anche il nostro territorio paga per delle responsabilità che certamente ci sono. Guai a parlare di triste fatalità, perché dietro un grave ed estremo incidente c’è sempre una responsabilità diretta o indiretta. Certamente non del lavoratore.

Dire che non bisogna abbassare la guardia è troppo poco, è retorica, occorre praticare quotidianamente e continuamente le forme ed i controlli di prevenzione per evitare la “strage silenziosa” che si sta perpetrando sul lavoro.
La vita non ha prezzo ed il costo da investire per la sicurezza deve essere certo ed adeguato; un Paese civile si distingue anche per questo, con la capacità concreta di prevenire le morti bianche.

Il posto di lavoro, il cantiere sia piccolo che grande, deve avere la massima trasparenza, affinché si possano arginare le irregolarità, gli abusi, i soprusi, che generano ed imprimono ritmi di lavoro eccessivi ed insicuri per la salute e la vita dei lavoratori; la trasparenza si ottiene se il datore di lavoro è qualificato e professionale (molto spesso non è così) e con i controlli che devono essere svolti in maniera continua ed efficace e non a singhiozzo e dopo che la tragedia sia avvenuta e soprattutto se ad effettuarli, oltre agli organi ispettivi tradizionali, intervengono anche i Comuni, con il proprio apparato di controllo e le forze dell’ordine.

Per far questo servono volontà, quindi la consapevolezza che si può fare molto di più per arginare il problema, e maggiori risorse da destinare alla sorveglianza.

Su questo non aiutano i tagli finanziari imposti dal Governo agli enti locali e le risorse non adeguate a disposizione degli organi ispettivi.

Lo abbiamo scritto e ribadito molte volte.

Ogni soggetto che sta dentro la filiera di una attività produttiva ha il dovere di fare la propria parte fino in fondo, tenendo sempre accesi i riflettori sul problema e sentendosi direttamente responsabile.

La Fillea CGIL di Viterbo si adopererà per sollecitare la Prefettura affinché sia riproposto un incontro con le istituzioni e gli enti di competenza e sia raggiunta un’intesa operativa che porti un valore aggiunto alle normative in vigore, spesso non rispettate.

Massimo Guerrini
Segretario Responsabile FILLEA CGIL di Viterbo

Fonte: Punto a Capo Online

Incidente mortale sul lavoro del romeno 28enne: interviene l'Ugl

18/09/2010

(NewTuscia) - VITERBO - In relazione alla tragica morte del giovane operaio di nazionalità romena di 28 anni, caduto da un balcone in Piazza della Repubblica due giorni fa, la UGL di Viterbo, esprime dolore, cordoglio e solidarietà alla famiglia della giovane vittima.

L’ennesimo gravissimo incidente sul lavoro che dimostra ancora una volta quali gravi lutti avvengono, come ormai troppe volte, con le stesse modalità nei settori legati all’edilizia. Questa tragedia evidenzia quanto importante sia dare imminente attuazione alle recenti affermazioni che auspicavano un aumento dei controlli e della sicurezza sul posto di lavoro. Posti di lavoro che oramai divengono sempre meno sicuri. Il numero delle vittime causate da incidenti al lavoro supera i due milioni di unità ed è in crescita, e a questi si sommano gli innumerevoli incidenti non fatali.

Ed è quindi fondamentale che il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro sia assolutamente da mettere al centro dell'agenda politica italiana, non è più accettabile che ogni giorno categorie di lavoratori rischiano a causa di un sistema che relega la sicurezza sul lavoro all’ultimo posto dei valori”.

UGL VITERBO

Fonte: NewTuscia

Ennesima morte sul lavoro: Nella Tuscia dati contrastanti sulla sicurezza nei cantieri

17/09/2010

(NewTuscia) - VITERBO - L’ennesima morte sul lavoro. Stavolta ad avere la peggio è stato un giovane romeno 28enne, Liviu Abbabei che, com’è stato ricostruito dalle forze dell’ordine, è precipitato durante i lavori per ristrutturare un appartamento sito in via Matteotti nel centro di Viterbo.

L’operaio lavorava per un’impresa edile ed è caduto nel momento in cui il braccio meccanico che permette di espellere i calcinacci, ha in parte ceduto: lui è precipitato a terra riportando ferite mortali.

Sul posto sono subito intervenuti le volenti della Polizia e i sanitari del 118 che hanno cercato di salvare con una corsa disperata a Belcolle il giovane operaio romeno ma non c’è stato nulla a fare a causa delle gravissime ferite riportate alle parti vitali del corpo e le fratture riportate.

La Procura della Repubblica, intanto, ha da ieri sera aperto un’inchiesta sulla morte di Liviu Abbabei per valutare se sono state rispettate tutte le misure di sicurezza e le dinamiche dell’incidente.

Si ripropone il tema della sicurezza sui posti di lavoro, che ogni anno vede oltre mille morti per l’insufficienza delle precauzioni nei cantieri di lavoro e il mancato rispetto delle leggi in materia.

Se è vero che nel 2009 il numero di morti sui luoghi di lavoro è calato del 6,3% (1.050 decessi, dati Inail) è anche vero che il dato, di per sé sempre allarmante, è influenzato dalla crisi economica che ha diminuito le possibilità di lavoro anche nell’edilizia e in settori ad alto rischio.

Dati “positivi” arrivano in Italia anche sull’incidenza degli infortuni rispetto a 100 mila occupati, con 2.674 unità: sono 3.279 le unità medie dell’area Euro.

Nel Lazio gli infortuni sul lavoro sono passati da 57.926 del 2008 a 55.585 del 2009 con una flessione del 4% anche se quelli mortali, come quello di ieri a Viterbo, sono aumentati del 16,5%.

Il Rapporto Inail ha fatto luce anche sul fenomeno delle morti di operai stranieri.

Le tre nazionalità romena, marocchina e albanese sono, nell’ordine, quelle più colpite dal fenomeno di incidenti mortali sui posti di lavoro, con quasi il 50% degli occupati deceduti sul totale degli stranieri.

Nella Tuscia si ha un andamento in chiaroscuro sui dati degli infortuni sul lavoro. Se da un lato il Viterbese è prima per la riduzione degli incidenti è in ultima posizione per le morti, passate da 5 a 10 nell’ultima rilevazione ufficiale effettuata.

Servono quindi maggiore prevenzione e controlli.

Fonte: NewTuscia

Leggi anche:
Incidente sul lavoro a piazza della Repubblica - Polizia, 118 e vigili del fuoco. Morto il 28enne precipitato da un balcone

27 corsi per la sicurezza sul lavoro

Viterbo - Organizzati da Cna dal 20 settembre al 9 dicembre

27 corsi per la sicurezza sul lavoro

Viterbo - 17 settembre 2010

Luigia Melaragni

- 27 corsi, complessivamente 260 ore di formazione, dal 20 settembre al 9 dicembre 2010. Tema: la sicurezza sul lavoro. Ripartono, dopo la breve pausa estiva, le attività del sistema Cna rivolte alla prevenzione e alla tutela della salute nelle imprese.
Il primo appuntamento è fissato, appunto, per lunedì prossimo, a Viterbo, presso la sede di Cna Sostenibile, la società che si occupa di progettazione e gestione della formazione: in aula ci saranno, per l’aggiornamento obbligatorio, gli addetti al primo soccorso.

I corsi successivi si terranno non solo a Viterbo, ma anche nei centri di Civita Castellana, Montalto di Castro, Tarquinia, Canino, Acquapendente e Montefiascone; formeranno, e/o aggiorneranno, gli incaricati al primo soccorso, gli addetti al servizio antincendio, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls), i responsabili del servizio di prevenzione e protezione (Rspp), i preposti e gli addetti ai ponteggi. Il programma comprende altresì i corsi di sicurezza base per i lavoratori in edilizia.

E’ un’agenda impegnativa, quella di Cna Sostenibile, struttura che opera con sistema di gestione per la qualità certificato. “La diffusione della cultura della sicurezza e la lotta agli infortuni e alle malattie professionali sono, da sempre, in cima ai nostri pensieri - osserva la segretaria provinciale della Cna, Luigia Melaragni -. La formazione, oltre che obbligatoria, è fondamentale per una seria ed efficace prevenzione. Tra le cause principali degli incidenti, si registra, infatti, la mancata percezione del rischio, dovuta alla non conoscenza, all’assenza di formazione”.

Il lavoro sicuro non può non essere una priorità per un Paese civile - sottolinea la Melaragni -. E per la nostra associazione, come ha ribadito di recente il presidente Ivan Malavasi, intervenendo nel dibattito sul Testo Unico vigente in materia di sicurezza, la salute di chi lavora viene al primo posto”.

Le date dei corsi saranno: per l’aggiornamento degli incaricati al primo soccorso: il 20 settembre a Viterbo, il 4 ottobre a Montalto di Castro, il 14 ottobre di nuovo a Viterbo, il 12 novembre a Canino, il 17 novembre a Civita Castellana, il 23 novembre ad Acquapendente, il 7 dicembre a Montefiascone, il 9 dicembre a Viterbo.

Per gli incaricati al primo soccorso: il 22 settembre a Civita Castellana, l’8 novembre a Viterbo, il 29 novembre a Tarquinia. Per i responsabili del servizio di prevenzione e protezione: il 4 ottobre a Viterbo, il 20 ottobre a Civita Castellana, il 25 ottobre a Tarquinia, il 5 novembre a Viterbo.

Per gli addetti ai ponteggi: il 19 ottobre a Viterbo. Per gli addetti al servizio antincendio nelle attività a basso rischio: il 13 ottobre a Civita Castellana, il 2 novembre a Viterbo, il 22 novembre a Tarquinia, il 3 dicembre ancora a Viterbo.

Per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza: il 27 ottobre a Viterbo. Per l’aggiornamento degli addetti ai ponteggi: il 9 novembre a Civita Castellana. Per l’aggiornamento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza: il 25 novembre e il 1° dicembre a Viterbo. Infine, i corsi di sicurezza base per i lavoratori in edilizia: il 28 settembre a Viterbo, l’8 ottobre a Tarquinia, il 28 ottobre a Civita Castellana.

Di fronte a un eventuale aumento delle richieste di partecipazione, Cna Sostenibile è pronta, come sempre, a mettere in calendario altri corsi.

Informazioni e adesioni nella sede di via Monte San Valentino 2 (centro commerciale Murialdo), nel capoluogo. Telefono 0761.176831.

Fonte: TusciaWeb

L'anno scolastico 2010-2011 per gli studenti della Tuscia

13/09/2010
38.892 ALUNNI TORNANO A SCUOLA
Viterbo - Oggi inizia l'anno scolastico 2010-2011 per gli studenti della Tuscia

Questa mattina suonerà la prima campanella dell’anno 2010 – 2011 per 38.892 alunni della Tuscia che torneranno sui banchi di scuola dopo tre mesi di pausa estiva: scuole dell'infanzia, scuole elementari, medie, licei e istituti tecnici.

Gli studenti sono così suddivisi: 7.721 gli studenti delle medie e 12.115 quelli delle superiori.

Gli studenti stranieri iscritti sono 863 a Viterbo, 403 a Civita Castellana 224 a Orte e 177 a Vetralla.

Gli allievi di nazionalità straniera coprono più dell'8 per cento del totale complessivo degli alunni viterbesi, di questi oltre il 40 per cento è di nazionalità rumena, 8,1 per cento gli albanese, 5,8 per cento i marocchina.

DIVISIONE DEGLI ALUNNI NELLA TUSCIA

Fonte: ViterboOggi

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"Immigrazione, placare le polemiche e attuare gli strumenti legislativi"

Nepi - Interviene Valerio Marini (Pd)

"Immigrazione, placare le polemiche e attuare gli strumenti legislativi"

Viterbo - 2 settembre 2010

Riceviamo e pubblichiamo - A proposito della situazione e delle problematiche legate all’immigrazione a Nepi, che hanno recentemente portato alla luce episodi di scontri tra cittadini locali e stranieri, credo sia necessario fare chiarezza e placare le polemiche che rischiano solo di alimentare focolai di violenza e di asti ingiustificati e ingiustificabili.

Innanzitutto bisogna registrare due fatti. Il primo è che fino ad oggi non ci sono mai stati grandi problemi di convivenza fra nepesini e stranieri, mentre purtroppo sussistono dei problemi di integrazione. Nel nostro paese i cittadini stranieri vivono per la maggior parte nel centro storico, praticamente ghettizzati, e non partecipano minimamente alla vita sociale della cittadina. Purtroppo però pochi giorni fa c’è stata un’esasperazione del disagio, con il verificarsi di azioni violente che potrebbero sfociare in regolamenti di conti. Ma qui non siamo nel far west.

Il fatto è che fino ad oggi la situazione non è stata per nulla governata, bensì subìta dall’attuale amministrazione, che invece avrebbe a disposizione diversi mezzi legislativi per poter evitare l’emergere di tali situazioni, che appunto possono degenerare facilmente una volta innescatesi.

Non faccio riferimento a ipotesi, ma alla legge. Il decreto n. 30 del 2007 parla chiaro, per i cittadini comunitari, il permesso di vivere in Italia è possibile fino a tre mesi, passati i quali devono dimostrare di avere un lavoro, di disporre per sé stessi e per i propri familiari di risorse economiche sufficienti per non divenire un onere a carico dell’assistenza sociale, devono dimostrare di essere iscritti presso un istituto pubblico o privato riconosciuto per frequentare un corso di studi o di formazione professionale, e avere un’assistenza sanitaria.

Se questi requisiti sussistono il cittadino straniero può rimanere in Italia, altrimenti il sindaco ha la facoltà di firmare un foglio di via, ovvero segnalare al prefetto i singoli casi, il quale a sua volta si avvarrà dello strumento dell’allontanamento. Gli strumenti quindi ci sono, bisognerebbe solo adottarli.
Il sindaco Vita secondo me deve avvalersi degli strumenti dei quali il Comune si è dotato nel corso degli anni. In primis dovrebbe creare una sinergia fra polizia locale, uffici pubblici e forze dell'ordine.

A tal proposito martedì scorso ho avuto un colloquio con il maresciallo dei Carabinieri che mi ha confermato la disponibilità della caserma di Nepi a lavorare insieme per quanto riguarda i controlli giudiziari, ma anche per quelli di natura amministrativa.

Bisognerebbe iniziare a controllare tutti i casi di nuove residenze e verificare periodicamente se all’interno delle abitazioni sono presenti solo coloro che ne hanno diritto o, come è successo fino ad oggi, anche altri immigrati, evitando così di creare casi di promiscuità o situazioni dove il grado di civiltà è molto basso.

C’è bisogno di controlli periodici, che vedano la collaborazione costante tra polizia locale e carabinieri e verificare se effettivamente le condizioni di soggiorno dei cittadini stranieri siano o meno rispettate. Questo anche se ciò significa multe salate per chi affitta le case agli immigrati in condizioni indecenti.

Non dobbiamo avere paura, bensì caricarci delle nostre responsabilità, cioè quelle di cercare di far vivere in pace e serenità tutti coloro che abitano a Nepi, nepesini e non.

Per questo propongo di creare un tavolo di discussione con le forze di polizia locale, i carabinieri, il sindaco e le associazioni che si occupano maggiormente di immigrazione, (vedi Caritas, Arci ed altri) per cercare di darci un metodo e delle regole per evitare i disagi che tutti i cittadini in questi giorni ci hanno sollecitato. Un tavolo per governare il fenomeno dell'immigrazione, con un’intensificazione dei controlli. Altrimenti rischiamo di fermarci ad una letterina scritta al prefetto che purtroppo i cittadini nepesini hanno visto come uno scarico di responsabilità da parte del sindaco.

Valerio Marini Pd

Fonte: TusciaWeb

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Coldiretti: sul pecorino romeno conflitto d'interessi

Martedì 14 Settembre 2010

Dal business di Stato in Romania con l’industriale Pinna esportazioni in Italia, Europa e Usa – Con il pecorino lo stato peggio dei cinesi. Con i formaggi di latte di pecora prodotti dalla società Lactitalia in Romania e “spacciati” con marchi che richiamano al Made in Italy come Toscanella, Dolce Vita e Pecorino, fanno business lo Stato e i fratelli Pinna a danno degli allevatori e degli altri industriali della Sardegna che hanno scelto di continuare a produrre nell’Isola.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la notizia che la società Lactitalia è posseduta al 29,5 per cento dalla Simest controllata dal Ministero dello Sviluppo economico e per il 70,5 per cento dalla Roinvest con sede a Sassari con amministratori tra gli altri Andrea Pinna che è vicepresidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano e Pierluigi Pinna che è consigliere dell’organismo di controllo dei formaggi pecorino Roma, Sardo e Fiore Sardo Dop che dovrebbero promuovere il vero pecorino e combattere la concorrenza sleale e le contraffazioni.
E’ inquietante - sottolinea il vice direttore della Coldiretti Ermanno Mazzetti - che vengano usati soldi pubblici per un investimento che non utilizza prodotto e lavoro italiano, nè a livello agricolo nè industriale, ma che a differenza fa concorrenza sleale alle vere produzioni Made in Italy a vantaggio di un unico imprenditore impegnato in un business che contribuisce a mettere in ginocchio i pastori e gli industriali che producono vero pecorino romano. La presenza di prodotti di imitazione del pecorino Romano sui mercati internazionali è la principale ragione del calo del 10 per cento delle esportazioni dei formaggi di pecora Made in Italy con la quale viene motivata una insostenibile riduzione dei prezzi riconosciuti agli allevatori in Sardegna dove un litro di latte viene addirittura pagato solo 60 centesimi, in calo del 25 per cento rispetto a due anni fa.

I cinesi di Prato con i materiali importati di bassa qualità danneggiano nel tessile il vero Made in Italy come nell’alimentare lo Stato italiano fa con il pecorino che produce in Romania e “spaccia” con marchi che richiamano il Belpaese. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’articolo pubblicato dal New York Times (NYT) sulla comunita' cinese di Prato che con la sua intensa produzione di articoli di vestiario ha offuscato la distinzione tra “Made in Italy” e “Made in China”.

L’alimentare, insieme alla moda, è – sottolinea il Presidente della Coldiretti Leonardo Michelini- il settore del Made in Italy che piu’ soffre della concorrenza sleale delle imitazioni sui mercati internazionali, tanto che si stima un fatturato del Made in Italy taroccato a tavola sul mercato mondiale pari a quasi 60 miliardi di euro, tre volte superiore a quello delle esportazioni del prodotto alimentare originale.

Fonte: Nuovo Viterbo Oggi

Enel, il concorso "Energia in Gioco - PlayEnergy" seleziona i vincitori del Lazio

Si è conclusa la settima edizione

583 le scuole coinvolte, per un totale di 317 progetti elaborati da circa 31 mila studenti, che hanno presentato le proprie "eco-idee internazionali" per l'ambiente

Viterbo, 26 ago. - (Adnkronos) - Si è conclusa la settima edizione di ''Energia in Gioco - PlayEnergy'', il concorso che Enel dedica al mondo della scuola. Nel Lazio sono state 583 le scuole coinvolte, per un totale di 317 progetti elaborati da circa 31 mila studenti, che hanno presentato le proprie "eco-idee internazionali" per l'ambiente. La Giuria, riunitasi a Montalto di Castro presso il Centro informazioni della centrale Enel Alessandro Volta, ha valutato 22 progetti preselezionati decretando i tre vincitori regionali.

Fonte: Adnkronos Ign