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domenica 26 settembre 2010

"Immigrazione, placare le polemiche e attuare gli strumenti legislativi"

Nepi - Interviene Valerio Marini (Pd)

"Immigrazione, placare le polemiche e attuare gli strumenti legislativi"

Viterbo - 2 settembre 2010

Riceviamo e pubblichiamo - A proposito della situazione e delle problematiche legate all’immigrazione a Nepi, che hanno recentemente portato alla luce episodi di scontri tra cittadini locali e stranieri, credo sia necessario fare chiarezza e placare le polemiche che rischiano solo di alimentare focolai di violenza e di asti ingiustificati e ingiustificabili.

Innanzitutto bisogna registrare due fatti. Il primo è che fino ad oggi non ci sono mai stati grandi problemi di convivenza fra nepesini e stranieri, mentre purtroppo sussistono dei problemi di integrazione. Nel nostro paese i cittadini stranieri vivono per la maggior parte nel centro storico, praticamente ghettizzati, e non partecipano minimamente alla vita sociale della cittadina. Purtroppo però pochi giorni fa c’è stata un’esasperazione del disagio, con il verificarsi di azioni violente che potrebbero sfociare in regolamenti di conti. Ma qui non siamo nel far west.

Il fatto è che fino ad oggi la situazione non è stata per nulla governata, bensì subìta dall’attuale amministrazione, che invece avrebbe a disposizione diversi mezzi legislativi per poter evitare l’emergere di tali situazioni, che appunto possono degenerare facilmente una volta innescatesi.

Non faccio riferimento a ipotesi, ma alla legge. Il decreto n. 30 del 2007 parla chiaro, per i cittadini comunitari, il permesso di vivere in Italia è possibile fino a tre mesi, passati i quali devono dimostrare di avere un lavoro, di disporre per sé stessi e per i propri familiari di risorse economiche sufficienti per non divenire un onere a carico dell’assistenza sociale, devono dimostrare di essere iscritti presso un istituto pubblico o privato riconosciuto per frequentare un corso di studi o di formazione professionale, e avere un’assistenza sanitaria.

Se questi requisiti sussistono il cittadino straniero può rimanere in Italia, altrimenti il sindaco ha la facoltà di firmare un foglio di via, ovvero segnalare al prefetto i singoli casi, il quale a sua volta si avvarrà dello strumento dell’allontanamento. Gli strumenti quindi ci sono, bisognerebbe solo adottarli.
Il sindaco Vita secondo me deve avvalersi degli strumenti dei quali il Comune si è dotato nel corso degli anni. In primis dovrebbe creare una sinergia fra polizia locale, uffici pubblici e forze dell'ordine.

A tal proposito martedì scorso ho avuto un colloquio con il maresciallo dei Carabinieri che mi ha confermato la disponibilità della caserma di Nepi a lavorare insieme per quanto riguarda i controlli giudiziari, ma anche per quelli di natura amministrativa.

Bisognerebbe iniziare a controllare tutti i casi di nuove residenze e verificare periodicamente se all’interno delle abitazioni sono presenti solo coloro che ne hanno diritto o, come è successo fino ad oggi, anche altri immigrati, evitando così di creare casi di promiscuità o situazioni dove il grado di civiltà è molto basso.

C’è bisogno di controlli periodici, che vedano la collaborazione costante tra polizia locale e carabinieri e verificare se effettivamente le condizioni di soggiorno dei cittadini stranieri siano o meno rispettate. Questo anche se ciò significa multe salate per chi affitta le case agli immigrati in condizioni indecenti.

Non dobbiamo avere paura, bensì caricarci delle nostre responsabilità, cioè quelle di cercare di far vivere in pace e serenità tutti coloro che abitano a Nepi, nepesini e non.

Per questo propongo di creare un tavolo di discussione con le forze di polizia locale, i carabinieri, il sindaco e le associazioni che si occupano maggiormente di immigrazione, (vedi Caritas, Arci ed altri) per cercare di darci un metodo e delle regole per evitare i disagi che tutti i cittadini in questi giorni ci hanno sollecitato. Un tavolo per governare il fenomeno dell'immigrazione, con un’intensificazione dei controlli. Altrimenti rischiamo di fermarci ad una letterina scritta al prefetto che purtroppo i cittadini nepesini hanno visto come uno scarico di responsabilità da parte del sindaco.

Valerio Marini Pd

Fonte: TusciaWeb

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