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domenica 26 settembre 2010

Ennesima morte sul lavoro: Nella Tuscia dati contrastanti sulla sicurezza nei cantieri

17/09/2010

(NewTuscia) - VITERBO - L’ennesima morte sul lavoro. Stavolta ad avere la peggio è stato un giovane romeno 28enne, Liviu Abbabei che, com’è stato ricostruito dalle forze dell’ordine, è precipitato durante i lavori per ristrutturare un appartamento sito in via Matteotti nel centro di Viterbo.

L’operaio lavorava per un’impresa edile ed è caduto nel momento in cui il braccio meccanico che permette di espellere i calcinacci, ha in parte ceduto: lui è precipitato a terra riportando ferite mortali.

Sul posto sono subito intervenuti le volenti della Polizia e i sanitari del 118 che hanno cercato di salvare con una corsa disperata a Belcolle il giovane operaio romeno ma non c’è stato nulla a fare a causa delle gravissime ferite riportate alle parti vitali del corpo e le fratture riportate.

La Procura della Repubblica, intanto, ha da ieri sera aperto un’inchiesta sulla morte di Liviu Abbabei per valutare se sono state rispettate tutte le misure di sicurezza e le dinamiche dell’incidente.

Si ripropone il tema della sicurezza sui posti di lavoro, che ogni anno vede oltre mille morti per l’insufficienza delle precauzioni nei cantieri di lavoro e il mancato rispetto delle leggi in materia.

Se è vero che nel 2009 il numero di morti sui luoghi di lavoro è calato del 6,3% (1.050 decessi, dati Inail) è anche vero che il dato, di per sé sempre allarmante, è influenzato dalla crisi economica che ha diminuito le possibilità di lavoro anche nell’edilizia e in settori ad alto rischio.

Dati “positivi” arrivano in Italia anche sull’incidenza degli infortuni rispetto a 100 mila occupati, con 2.674 unità: sono 3.279 le unità medie dell’area Euro.

Nel Lazio gli infortuni sul lavoro sono passati da 57.926 del 2008 a 55.585 del 2009 con una flessione del 4% anche se quelli mortali, come quello di ieri a Viterbo, sono aumentati del 16,5%.

Il Rapporto Inail ha fatto luce anche sul fenomeno delle morti di operai stranieri.

Le tre nazionalità romena, marocchina e albanese sono, nell’ordine, quelle più colpite dal fenomeno di incidenti mortali sui posti di lavoro, con quasi il 50% degli occupati deceduti sul totale degli stranieri.

Nella Tuscia si ha un andamento in chiaroscuro sui dati degli infortuni sul lavoro. Se da un lato il Viterbese è prima per la riduzione degli incidenti è in ultima posizione per le morti, passate da 5 a 10 nell’ultima rilevazione ufficiale effettuata.

Servono quindi maggiore prevenzione e controlli.

Fonte: NewTuscia

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