Un esperimento di integrazione culturale
di AGNESE ANANASSO
Prevenzione dei tumori e mediazione culturale. La Link University of Malta, ateneo romano che promuove il dialogo interculturale nell’area del Mediterraneo, ha dato un contributo all’Anno europeo delle pari opportunità, finanziando un progetto pilota che coinvolge le Aziende sanitarie di Roma B, Tivoli, Frosinone e Viterbo e le comunità di immigrati presenti sul territorio. L’obiettivo è visitare mille immigrate tra il 49 e i 69 anni, con uno screening finalizzato alla prevenzione dei tumori della mammella e del collo dell’utero. E’ il target, per età e difficoltà di accesso alle cure, che è più a rischiotumore. Alla prevenzione, è il messaggio, hanno diritto tutti, anche coloro che non hanno la possibilità di usufruire del Servizio sanitario. Sono i medici a spostarsi, utilizzando un furgoncino equipaggiato con le più moderne tecnologie diagnostiche. A condurre lo screening è la Biesse Medica, società che opera nel settore sanitario, usando il laboratorio mobile con a bordo strumentazioni d’avanguardia. Le immagini diagnostiche sono riversate su un cd che le donne possono portare a casa, senza dover sviluppare lastre fotografiche. Le diagnosi sono eseguite dai medici delle Asl coinvolte. Se si riscontra una patologia, la cartella viene inviata ai medici dell’Istituto tumori Regina Elena per le cure. L’obiettivo è, conclusi gli screening, inserire i dati in una ricerca da consegnare alle autorità sanitarie, avviando un piano di monitoraggio strutturato per continuare a seguire le donne. La Link ha compiuto un lavoro di mediazione per far comprendere l’utilità a fini preventivi delle indagini, che ha dato i suoi frutti: nella prima tappa il 16 settembre a Torre Angela si sono presentate 60 immigrate per farsi visitare. Il programma si inquadra nelle varie attività dell’ateneo che in stile anglosassone promuove iniziative a favore dei più deboli, evidenziando le disparità sociali che esistono spesso nel diritto alla salute. Un contributo all’integrazione delle comunità etniche è stato il lancio di bandi per assegnare borse di studio per i figli di immigrati che vogliono seguire corsi universitari.
Fonte: La Repubblica
martedì 25 settembre 2007
Per gli immigrati arriva lo screening ambulante
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
11:21
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