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sabato 22 settembre 2007

UE: Divorzi internazionali - i deputati cercano chiarezza

Diritti dei cittadini - 19-09-2007 - 18:53
Divorzi in crescita nell'Ue

L'apertura delle frontiere e la successiva mobilità all'interno dell'Unione europea hanno favorito il contatto fra i cittadini. Ma non solo. Una delle conseguenze più tangibili di questo 'scambio umano' è l'aumento dei matrimoni extra-nazionali. Ma come si sa, l'amore non è sempre rose e fiori...a volte l'idillio finisce e si arriva al divorzio.
Pagamento degli alimenti, spartizione dei beni comuni, affidamento dei figli e loro sostentamento sono solo alcuni dei grattacapi a cui si va incontro. Ma se i coniugi sono di nazionalità diversa o vivono in due paesi differenti le cose si complicano. Quali leggi applicare? Come comportarsi? Sentiamo cosa ne pensano gli eurodeputati. Il Parlamento, sulla scia della Commissione europea, sta valutando la possibilità di introdurre regole comuni a livello europeo che definiscano quale giurisdizione nazionale debba applicarsi in simili situazioni. Gebhardt: "Informazione e diritti" Lo scorso 11 settembre l'eurodeputata tedesca Evelyn Gebhardt del gruppo socialista (PSE), parlando in occasione della riunione della commissione parlamentare giustizia e libertà pubbliche, ha sottolineato la necessità di disporre di una legislazione europea chiara. "É fondamentale far sì che i cittadini europei beneficino dei loro diritti, indipendentemente dal fatto che vivano o meno nel paese di origine", ha puntualizzato la Gebhardt, che ha fatto notare l'attuale mancanza di informazione al riguardo. Evelyn Gebhardt ha messo in evidenza alcune necessità: l'importanza di informare gli sposi sulle implicazioni pratiche della propria scelta, la possibilità di scegliere la legge nazionale da applicare, l'obbligo di informare le parti su possibili cambiamenti della legge scelta o l'applicazione della "lex-fori", la legge dello Stato in cui si svolge il procedimento. L'amore non ha confini, ma… Uno studio datato 2006 su 14 Stati membri conferma che pur in un mondo globalizzato tradizioni e radici culturali continuano a giocare un ruolo determinante nella scelta del partner. I matrimoni e i divorzi più frequenti avvengono infatti fra membri di paesi storicamente o culturalmente vicini. A volte, come in Belgio e Lussemburgo, i matrimoni si tengono generalmente fra cittadini dell'Unione europea, mentre in altri paesi come l'Olanda, la Repubblica Ceca e l'Estonia tale regola non sempre è rispettata. Intanto la Commissione europea fa sapere che il numero totale dei divorzi fra il 2000 e il 2004 è in netto aumento nell'Ue, a eccezione di Portogallo ed Estonia. Alcune cifre: ogni anno si celebrano circa 2,2 milioni di matrimoni, di cui 350.000 internazionali, mentre i divorzi toccano quota 875.000, e fra questi 170.000 internazionali. Quale legge applicare? Un matrimonio internazionale può dunque rendere difficili le cose. L'Unione europea non ha competenza legislativa al riguardo, spetta infatti ai singoli Stati membri legiferare, e ciò a scapito della chiarezza giudiziaria. Prendiamo ad esempio il caso di una coppia italo-tedesca sposata in Italia in cui i due coniugi vivono ciascuno nei propri paesi di origine. In caso di divorzio consensuale, quale legge applicare? Quella del paese di uno dei coniugi oppure quella del paese in cui si è celebrato il matrimonio? A questo quesito stanno cercando una risposta eurodeputati e Commissione europea. La relatrice Gebhardt sta già preparando una relazione per i primi del 2008.
RIF.: 20070913STO10370
Fonte: Parlamento europeo

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