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martedì 25 settembre 2007

Bucarest: "Se emigrate state attenti alle truffe"

La scorsa settimana 27 lavoratori romeni, ridotti in schiavitù in Spagna dove erano emigrati in cerca di lavoro, sono riusciti a liberarsi e si sono rivolti all'ambasciata romena. Ora il ministero degli Esteri di Bucarest avvisa i propri connazionali: "State attenti, informatevi sul contratto e le condizioni di lavoro, portatevi del denaro per le emergenze"
di Gabriela Pentelescu
BUCAREST - I cittadini romeni che vogliono lavorare negli altri paesi dell'Unione europea devono informarsi bene in precedenza sulle condizioni del contratto di lavoro, sulla destinazione e si devono premunire con una somma in denaro per gli imprevisti. Questa raccomandazione è stata fatta dal ministero romeno degli Esteri, che chiede ai connazionali massima cautela e di evitare le situazioni poco chiare. Il ministero precisa che “le ambasciate romene all'estero devono offrire assistenza ai propri cittadini che si trovano in situazioni critiche, ma non possono offrire alloggio o il trasporto di ritorno verso la Romania”, ha annunciato il portavoce Ilie Banica.L'intervento delle autorità di Bucarest arriva in seguito al clamoroso episodio che la scorsa settimana ha visto protagosnisti in Spagna 27 cittadini romeni. Questi, allettati da false promesse di un lavoro dignitoso in agricoltura, si sono invece trovati ridotti in schiavitù, vittime di un gruppo di malfattori romeni e spagnoli specializzati nello sfruttamento dei braccianti dell'est europeo. Il gruppo dei lavoratori romeni si è ribellato ed è riuscito scappare, chiedendo inizialmente l'aiuto delle autorità spagnole e poi quello dell'ambasciata romena a Madrid. Grazie all'intervento della rappresentanza diplomatica, i romeni sono tornati mercoledì 19 settembre a Bucarest, dove sono stati interrogati dai magistrati. Davanti agli inquirenti hanno raccontato di essere arrivati in Spagna lo scorso 5 settembre per raccogliere olive. Dopo i primi tre giorni hanno ricevuto soltanto 5 euro come compenso del loro lavoro, ma è stata fatta loro la promessa che alla fine del mese la paga sarebbe stata di 1.200 euro. Quando si sono ribellati, sono stati sequestrati e minacciati con le pistole. In breve tempo, gli inquirenti romeni hanno identificato le quattro persone alle quali ogni lavoratore aveva pagato in precedenza 300 euro per la promessa del lavoro in Spagna.Per evitare situazioni simili, le autorità di Bucarest invitano i concittadini a non accettare promesse di lavoro senza avere tutte le informazioni sulla destinazione e sul datore di lavoro. In più, si consiglia di evitare intermediari e di rivolgersi prima della partenza al Dipartimeto per i diritti dei cittadini romeni che lavorano all'estero presso l'Agenzia nazionale del Lavoro. (24 September 2007)
Fonte: Metropoli.it

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