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giovedì 6 settembre 2007

A Milano contro lo sterminio dei randagi in Romania

Domenica 9 settembre, dalle 11 alle 14, nei pressi del Consolato della Romania

Si svolgerà a Milano la prima manifestazione in Italia per chiedere alla Romania di fermare lo sterminio dei cani randagi e all'Unione Europea di emanare una direttiva che ne vieti la soppressione. L'iniziativa è promossa dai Radicali milanesi e dalla Rosa nel Pugno con la collaborazione dell'associazione Save the Dogs.100mila cani uccisi negli ultimi due anni, nella sola città di Bucarest. Dallo Stato. È questa l'agghiacciante realtà della Romania: un Paese che da anni affronta il problema del randagismo in maniera miope e crudele, sopprimendo ogni giorno migliaia di cani senza padrone con i metodi più dolorosi. I partecipanti alla manifestazione chiederanno all'Unione Europea di redigere una direttiva che rifiuti la possibilità di sopprimere animali d'affezione sani (anche se randagi) e imponga la sterilizzazione come unico metodo accettabile di gestione del “problema randagismo”.
In piazza ci saranno anche la soubrette Pamela Prati, il conduttore televisivo Paolo Limiti, l'attrice Rosalinda Celentano e il comico dello Zelig Diego Parassole (l'operaio metalmeccanico Pistolazzi), da anni impegnati nella difesa dei diritti degli animali, che hanno accettato con entusiasmo l'invito dei promotori dell'evento - l'associazione Enzo Tortora – Radicali Milano e la Rosa nel Pugno con la collaborazione dell'associazione non profit Save the Dogs, attiva in Romania già dal 2001 per fermare lo sterminio dei cani randagi. Durante la manifestazione, alle ore 12, si terrà una conferenza stampa cui parteciperanno: il deputato della Rosa nel Pugno Bruno Mellano, il segretario dell'associazione Enzo Tortora - Radicali Milano Valerio Federico e il presidente dell'associazione Save the Dogs Sara Turetta .
Alla manifestazione hanno dato la loro adesione anche: l'Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani), la Lav (Lega anti vivisezione), l'Enpa (Ente nazionale protezione animali), la Lega nazionale per la difesa del cane, gli Animalisti Italiani, la Leal (Lega anti vivisezionista), l'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), l'Associazione tutela animali Bologna 1891, le associazioni radicali Satyagraha e Rientrodolce. Il problema della soppressione di cani sani non è limitato alla Romania. In altri Paesi Ue la pratica è ammessa: al secondo posto per numero di soppressioni (anche se i dati sono molto difficili da reperire e soprattutto da verificare) c'è la Bulgaria, seguita dall'Irlanda (con 23mila cani soppressi annualmente, pari all'85% del numero totale di cani che entrano in canile). Anche in Spagna, Ungheria, Polonia e Portogallo la soppressione é ammessa, ma non sono disponibili dati numerici al riguardo. In Grecia la soppressione è illegale, ma si calcola che solo nel 2004 (l'anno delle Olimpiadi) vennero uccisi mediante avvelenamento, su ordine delle autorità locali, almeno 15mila cani. Per fortuna proprio nel 2004 in quel Paese è stata approvata una legge che vieta la soppressione e indica la sterilizzazione come metodo di controllo del randagismo: pur ancora non completamente applicata, questa legge è un grosso passo avanti nella direzione auspicata.
«Bulgaria e Romania, essendo i più arretrati e con i maggiori problemi di randagismo, hanno il record di uccisioni perchè lì il fenomeno è imponente» spiega Sara Turetta: « È arrivato il momento di "forzare la mano" a questi due Paesi, che non fanno eutanasia ma sterminio di massa con metodi barbari e inaccettabili, perché le uccisioni si fermino e si crei una rete di centri di sterilizzazione e rilascio su tutto il territorio nazionale, con l'aiuto di finanziamenti europei e sempre in collaborazione con associazioni locali riconosciute». «Siamo stati e restiamo convintamente favorevoli all'ingresso della Romania nell'Unione europea» aggiunge Valerio Federico: «Ci proponiamo di aiutare questo grande Paese a dotarsi di una legislazione innovativa a tutela dei propri cani. Il problema del randagismo infatti ha recato anche gravi disagi alla popolazione delle maggiori città, con centinaia di aggressioni da parte di branchi di cani randagi. Intervenire in modo ragionevole, cioè attraverso la sterilizzazione, significa anche garantire maggiore sicurezza per gli esseri umani. La politica della soppressione attuata fino ad ora, oltre ad essere inaccettabile, non ha portato risultati. Senza contare poi che la campagna di uccisioni è costata nella sola città di Bucarest ben 1 milione e mezzo di euro all'anno, oltre 7 milioni di euro fino a oggi: una cifra di per sé spropositata, ma ancora più intollerabile se si pensa a quante e quali siano le priorità della Romania. Una azione di sterilizzazione e rilascio dei cani sani e non pericolosi prevederebbe costi inferiori considerando che negli anni la spesa andrebbe progressivamente diminuendo. Noi riteniamo che i cani siano un patrimonio da tutelare».
La manifestazione raccoglie anche l'appoggio di Franco Frattini, vicepresidente della Commissione Europea, che chiederà insieme a Radicali Milano e Save the Dogs un incontro con il commissario europeo Markos Kyprianou, dell'Eurogroup for Animal Welfare. Frattini è da tempo sostenitore di Save the Dogs: tra il 2002 e il 2004, quando era ministro degli Esteri, ne ha infatti sostenuto l'attività in Romania.
Fonte: Vita.it

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