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lunedì 3 settembre 2007

Colf assunta per le ferie abbandonata per strada

Una donna residente a Terzigno, in provincia di Napoli, prima di partire per le vacanze a Porto Cervo, ha assunto una donna romena per svolgere i compiti di aiutante domestica. Ma, una volta di ritorno al porto di Civitavecchia, la datrice di lavoro è svanita nel nulla, lasciando la colf a terra e senza soldi. Dopo la denuncia della romena, la polizia trova la donna: per lei due denunce penali e vari procedimenti amministrativi
CIVITAVECCHIA – “Assume” colf romena prima di partire per Porto Cervo e poi l'abbandona, senza stipendio e senza documenti, una volta sbarcata al porto di Civitavecchia.Al centro dell'inconsueta vicenda finisce una donna romena di 49 anni contattata e “assunta” a fine maggio da C.M. 48enne residente a Terzigno, in provincia di Napoli. I compiti della romena sono quelli di una regolare aiutante domestica da svolgere però nella villa di proprietà della donna napoletana, a Porto Cervo in Sardegna per tutta la durata delle vacanze estive. La romena accetta e i primi di giugno la colf parte per la Sardegna con la signora e sua nuora. A Porto Cervo la donna si mette a disposizione delle due per 12 ore al giorno. Le mansioni da svolgere sono le più disparate: la spesa al mattino, le pulizie della villa, la lavanderia, la cena, il pranzo. Il tutto senza percepire alcuno stipendio. Il 28 agosto il soggiorno estivo termina. Le tre s'imbarcano e fanno rientro a Civitavecchia. E qui inizia la disavventura. Prima che la nave inizi le manovre di sbarco, la datrice di lavoro incarica la romena di trasferire i bagagli nella Bmw x5 grigia parcheggiata nella stiva. La donna esegue gli ordini poi torna dalla signora che l'autorizza a farsi un giro della nave prima dello sbarco. Ma la napoletana e la nuora invece di aspettare il ritorno della colf, salgono sull'automobile, escono dal portellone della nave che nel frattempo ha eseguito le operazioni di accosto e si mettono in viaggio per Napoli. La romena, ignara di tutto, una volta a terra cerca la sua datrice di lavoro della quale però non si trovano più tracce. Così si rivolge al personale di biglietteria della compagnia di navigazione per cercare di mettersi in contatto con la “signora”. Ma una volta raggiunta al cellulare la donna dice di non aver mai conosciuto la romena. Così la colf si rivolge ad una pattuglia della polizia di frontiera che chiama nuovamente la napoletana al cellulare. Il risultato però non cambia. La romena disperata chiede allora agli agenti della Polmare di controllare nel bagagliaio della Bmw della 48enne di Terzigno dato che lì è ancora custodita una valigia con dentro i suoi effetti personali e un portafoglio con 300 euro, gli unici soldi percepiti per il lavoro da colf, e il suo documento di identità. La Polmare allerta subito i colleghi della polizia stradale che bloccano la Bmw nei pressi dell'uscita autostradale per Cassino. E una volta perquisito il portabagagli salta fuori la valigetta della romena. Nel frattempo viene allertata anche la polizia di S. Giuseppe Vesuviano che si recano nell'abitazione di C.M per un controllo. E qui gli agenti trovano anche il passaporto della romena. La donna, messa così alle strette confessa agli agenti di polizia di aver “assunto” la romena all'insaputa del marito e che non poteva fare altro che abbandonarla dato che non avrebbe potuto pagarla. La romena quindi dopo una lunga deposizione in commissariato di S. Giuseppe Vesuviano viene accompagnata alla stazione per prendere un treno con destinazione Bologna per raggiungere sua sorella.Per la datrice di lavoro invece sono scattate due denunce penali: una per furto, l'altra per false attestazioni a pubblico ufficiale. E per lei sono scattati anche i procedimenti amministrativi che saranno avviati da Inail e Inps per mancato versamento delle imposte, sfruttamento del lavoro a nero e stipendio di quattro mesi mai versato.
(31 August 2007)
Fonte: Metropoli.Repubblica.it

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