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mercoledì 26 settembre 2007

Amato: i Prefetti abbiano il potere di espellere comunitari anche senza sentenza penale


25 Settembre 2007
Attribuire ai prefetti il potere di espellere gli immigrati comunitari per ragioni di sicurezza pubblica, una possibilita' oggi riservata solo al Ministero dell'Interno. E' lo stesso Giuliano Amato a sottolineare l'esigenza di estendere le possibilita' di espulsione di cittadini comunitari per gravi motivi di ordine pubblico."Mi sono convinto -rileva Amato intervenendo in Commissione Affari costituzionali al Senato- che nel decreto legislativo del governo del febbraio scorso che ha attuato la direttiva comunitaria e' stato fatto un errore tecnico che ha in qualche modo ridotto le possibilita' di espulsione: anche se il decreto e' stato fatto pochi mesi fa, io riterrei che sia il caso di attribuire questo potere per motivi di sicurezza pubblica ai prefetti, lasciando al ministro i seri motivi di ordine pubblico che minaccino la sicurezza dello Stato".La direttiva comunitaria "prevede che l'espulsione possa avvenire per gravi motivi di ordine pubblico e sicurezza precisando -aggiunge Amato- che l'esservi condanna penale non comporta di per se la possibilita' di espulsione". Ma questo "non significa che per espellere io debba avere una sentenza penale. Quando anche personaggi come quelli su cui, con un'eccellente operazione, la Mobile di Roma ha messo le mani dopo gli stupri di Tor Vergata, non dovessero essere condannati, io li espellerei".
Fonte: Aduc Immigrazione
ATTUALITÀ - 25/09/2007
Amato: «Espulsione anche senza condanna agli stupratori stranieri»«E se questo potere non è ancora conferito ai prefetti lo farei come ministro»

Roma (Vanessa Menicucci) - Nella comunicazione al Senato in materia di pubblica sicurezza il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha aperto i lavori con una premessa con cui ha fatto presente come ci sia necessità che vengano «fatte azioni e non nuove norme, la creazione di nuove norme è un problema incidentale rispetto alle azioni più o meno efficaci». Un rafforzamento normativo, secondo Amato, è necessario per le misure cautelari e restrittive che oggi possono risultare insufficienti, ampliando le possibilità esistenti, fatti salvi, ovviamente, i presupposti costituzionali, ed anche la certezza della pena. Anche se ha precisato che «le risorse contano più delle norme compito che spetta alla Finanziaria. Noi stiamo cercando di rendere disponibili con mobilità esterna ed interna 2 e 3mila unità. Ma abbiamo bisogno di gente nuova sia noi sia la Difesa. La legge sull'esercito professionale rischia di perdere uno degli incentivi maggiori e cioè che dopo la ferma i volontari si possano impiegare nei carabinieri, guardia di finanza e polizia. Almeno 4mila-4.500 unità possono entrare così, per dare a noi sangue fresco». Per il nomadismo il ministro dell'Interno ha dichiarato che «siamo in presenza di cittadini comunitari, per lo più romeni, e le azioni di carattere non propriamente repressivo servono più in Romania dove c'è un vero e proprio esodo che non da noi». La possibilità di espulsione di cittadini comunitari è limitata in quanto è possibile soltanto per «gravi problemi di ordine e sicurezza pubblica e il fatto che vi sia una condanna penale non comporta di per sé la possibilità di espulsione». Secondo Amato si potrebbe ovviare a questo interpretando in modo ampio la norma permettendo che si possa espellere senza che vi sia una condanna penale a carico della persona. Il ministro si è poi concesso un'opinione personale affermando che «quando si fermano personaggi come quelli presi nei giorni scorsi a Roma, responsabili di stupri a Tor Vergata, anche se non fossero condannati io questi li espellerei. E se questo potere non è ancora conferito ai prefetti lo farei come ministro. Perché è questo pericolo reiterato che genera l'allarme sociale». Per la prostituzione la misura più saggia a detta del ministro è quella di una sanzione a livello amministrativo (come i divieti stradali) applicabile dai vigili urbani verso chi eserciti tale attività e verso chi ne usufruisce, con riguardo in particolare ad alcuni luoghi. Precisando che «tale contravvenzione deve essere non conciliabile, deve arrivare a casa. Le associazioni di volontariato che si occupano delle prostitute come la Caritas hanno però paura di tale seppure lievi misure, perché temono che in tal modo finiscano in luoghi incontrollabili come marrane o al chiuso, ancora di più nelle mani della criminalità».
Fonte: IFatti.com

1 commento:

  1. RROMII VOR FI EXPULZAŢI MAI UŞOR DIN ITALIA

    Potrivit legislaţiei actuale, românii de etnie rromă din Italia pot fi expulzaţi doar din motive grave care afectează siguranţă publică, iar o condamnare penală nu înseamnă automat şi expulzarea. Ministrul de Interne italian a precizat că acest decret de lege, emis în februarie, conţine însă o eroare tehnică, iar procedura trebuie simplificată. Astfel, Executivul italian a prezenat deja un pachet de legi comisiei pentru Afaceri Constituţionale din Senatul de la Roma.

    Şeful Internelor susţine că exodul de rromi este determinat de condiţiile precare în care aceştia trăiesc în România. Rromii trebuie expulzaţi chiar dacă nu au comis fapte penele. În plus, potrivit noii legi, autoritatea expulzării străinilor pe motive de siguranţă publică, ce revine în prezent ministerului de Interne, ar urma să treacă în sarcina prefecţilor. Procedurile de expulzare a infractorilor străini vor fi simplificate şi s-ar desfăşura cu mai multă rapiditate. Ministerul italian de Interne are în pregătire şi un nou pachet de norme împotriva infracţionalităţii.
    Antena 3
    Adăugat: 26 septembrie 2007

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