PRODI, REGOLE ED EVITARE DERIVE XENOFOBE
"Quello che non possiamo permetterci e' la criminalizzazione di un popolo intero per colpa di un singolo o di una minoranza. Quello che dobbiamo evitare, anche per rispetto alla famiglia Reggiani, e' la strumentalizzazione politica di una vicenda gravissima e dolorosissima, ma che va ascritta e circoscritta nell'ambito del fenomeno criminale". E' quanto scrive, fra l'altro, Romano Prodi in una lunga lettera pubblicata dal 'Messaggero'. Il presidente del Consiglio sceglie il principale quotidiano della Capitale per spiegare che nelle parole del premier romeno, Tariceanu, "c'e' mortificazione e vergogna per il crimine efferato di cui si e' macchiato il suo connazionale, ma c'e' anche la legittima richiesta di tutelare quanti lasciano il loro Paese con il loro carico di speranze e di attese per portare il loro contributo". "Bisogna evitare il rischio di derive xenofobe", sottolinea Prodi."Continuo a credere che sia stato un bene aver accolto la Romania in Europa. Lo dimostrano ogni giorno il lavoro onesto delle tante migliaia di lavoratori romeni in Italia e nel resto del continente". Lo afferma Romano Prodi nella sua lettera al 'Messaggero', ricordando che "la Romania e' un Paese amico" e che "i romeni sono un popolo con il quale lavoriamo bene insieme": "Non dobbiamo permettere - sottolinea il presidente del Consiglio - che una minoranza criminale da un lato e xenofoba dall'altro rovini questa amicizia e questa collaborazione dalla quale entrambi i nostri popoli hanno molto da guadagnare".
(AGI) - Roma, 5 nov.
Fonte: Agi News On
"Quello che non possiamo permetterci e' la criminalizzazione di un popolo intero per colpa di un singolo o di una minoranza. Quello che dobbiamo evitare, anche per rispetto alla famiglia Reggiani, e' la strumentalizzazione politica di una vicenda gravissima e dolorosissima, ma che va ascritta e circoscritta nell'ambito del fenomeno criminale". E' quanto scrive, fra l'altro, Romano Prodi in una lunga lettera pubblicata dal 'Messaggero'. Il presidente del Consiglio sceglie il principale quotidiano della Capitale per spiegare che nelle parole del premier romeno, Tariceanu, "c'e' mortificazione e vergogna per il crimine efferato di cui si e' macchiato il suo connazionale, ma c'e' anche la legittima richiesta di tutelare quanti lasciano il loro Paese con il loro carico di speranze e di attese per portare il loro contributo". "Bisogna evitare il rischio di derive xenofobe", sottolinea Prodi."Continuo a credere che sia stato un bene aver accolto la Romania in Europa. Lo dimostrano ogni giorno il lavoro onesto delle tante migliaia di lavoratori romeni in Italia e nel resto del continente". Lo afferma Romano Prodi nella sua lettera al 'Messaggero', ricordando che "la Romania e' un Paese amico" e che "i romeni sono un popolo con il quale lavoriamo bene insieme": "Non dobbiamo permettere - sottolinea il presidente del Consiglio - che una minoranza criminale da un lato e xenofoba dall'altro rovini questa amicizia e questa collaborazione dalla quale entrambi i nostri popoli hanno molto da guadagnare".
(AGI) - Roma, 5 nov.
Fonte: Agi News On
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