La comunità romena di Viterbo si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza da casa.
Informazioni utili per i romeni che vivono a Viterbo e per tutti i viterbesi e gli stranieri della Provincia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e sentirsi partecipi alla vita della città.

Bun gasit pe site!

Benvenuto!

lunedì 26 novembre 2007

Elezioni europee, in Italia al voto solo 2000 romeni

Elezioni europee, in Italia al voto solo 2000 romeni
Scarsa affluenza alle urne in Romania per le prime elezioni europee dopo l'ingresso del Paese nell'Ue. Ai seggi si è presentato meno del 30% degli aventi diritti. Molto bassa l'affluenza anche in Italia, dove solo in 2000 si sono recati nelle 10 sedi consolari e di associazioni aperte. Con il 75% delle schede scrutinate, la vittoria è andata al Partito democratico
di Gabriela Pentelescu

“Per la diaspora romena che doveva votare all'estero abbiamo registrato soltanto un spreco di carta!”. Così descrive la televisione Antena 3 la bassa affluenza ai 180 seggi aperti per permettere ai romeni all'estero di votare per le prime elezioni europee, dopo l'ingresso nell'Ue il primo gennaio scorso. Nella stessa giornata di domenica si poteva votare per il referendum sull'introduzione del voto uninominale. In Italia hanno votato circa 2mila persone, anche se per loro sono state mandate 30mila schede elettorali, una cifra altamente inferiore a quella registrata all'ultimo referendum organizzato in Romania lo scorso 19 maggio, quando in Italia votarono 9.943 cittadini romeni su un totale di 75mila elettori residenti all'estero. Il ministero romeno degli Affari esteri ha aperto in Italia nove sezioni di voto più un'altra a San Marino. Ai due seggi di Roma il numero totale degli elettori non ha superato le 500 presenze. Alla vigilia delle elezioni, l'Associazione dei romeni in Italia ha denunciato la carente informazione che romeni hanno ricevuto in campania elettorale, sottolineando che in Italia non esistono le condizioni per un'equa partecipazione al voto. In un comunicato stampa firmato dal presidente dell'associazione Eugen Terteleac, la classe politica romena è accusata di non essersi preoccupata dei romeni che vivono all'estero, e di non averli informati sull'importanza del voto alle elezioni europee o sulla necessità del voto uninominale. Il voto ha comunque premiato l'opposizione. Anche i risultati ufficiali parziali, dopo lo spoglio di circa il 75% delle schede, confermano la vittoria del Partito democratico vicino al capo dello stato Traian Basescu, con il 29,23%. I democratici dovrebbero mandare a Strasburgo, nel gruppo dei Popolari europei, 14 eurodeputati. Il Partito socialdemocratico (anch'esso all'opposizione, gruppo dei socialisti europei), con il 21,65% avrebbe otto seggi al Parlamento europeo, mentre i liberali del premier Calin Popescu Tariceanu (gruppo Alde al Parlamento europeo) hanno ottenuto il 13,15% e non il 15,6% come indicavano anche gli exit poll. L'Unione democratica dei magiari di Romania (Ppe), al governo di minoranza insieme ai liberali, ha il 5,84%, mentre il Partito liberale-democratico, formato dai liberali staccatisi dal partito del premier, perché sostengono il presidente Traian Basescu, sono indicati all' 8,3%.È importante sottolineare che anche in Romania le votazioni di ieri sono state caratterizzate da un forte assenteismo. Il referendum, voluto fortemente del presidente Traian Basescu, si è rivelato un fallimento, un fiasco che è costato allo stato 13,5 milioni di euro. Per l'agenzia di stampa Mediafax, al referendum si sono presentati 5 milioni sui 18 milioni di elettori (il 26,04%), un numero che riflette l'insofferenza dei romeni verso la classe politica. Alle ultime elezioni per il Parlamento europeo organizzate a giugno 2004 la presenza al voto degli elettori dei 25 paesi Ue ha oscillato tra l'apatia e la partecipazione massiccia. Ci sono stati paesi con un'alta affluenza come il Belgio con il 90,8% oppure il Lussemburgo con il 90%, mentre i nuovi arrivati in Ue, (come Slovachia e Polonia, rispettivamente con il 16% e il 20,8%), hanno dimostrato dissinteresse verso il Parlamento europeo. In Italia, nel giugno del 2004, il 73,1% degli elettori ha partecipato alle elezioni europee.
(26 November 2007)
Fonte: Metropoli - La Repubblica.

Nessun commento:

Posta un commento