Gabbianelli a Padre Gheorghe Ionascu: "Rispetto e solidarietà ai romeni onesti"

COMUNICATO STAMPA N° 370

Viterbo, 5 novembre 2007

GABBIANELLI A PADRE GHEORGHE IONASCU: "RISPETTO E SOLIDARIETA' AI ROMENI ONESTI"

"In questo momento particolarmente difficile voglio ribadire il rispetto e la solidarietà mia e dei viterbesi nei confronti della comunità romena che vive e lavora onestamente nella nostra città". Un messaggio forte contro ogni sentimento di xenofobia e di razzismo quello espresso dal sindaco di Viterbo Giancarlo Gabbianelli, che ha voluto incontrare stamattina a Palazzo dei Priori padre Gheorghe Ionascu, guida spirituale della comunità romena di Viterbo. "Conosco personalmente moltissimi romeni che vivono e lavorano onestamente nella nostra città - ha spiegato il sindaco - persone integrate che meritano il massimo rispetto perché osservanti delle nostre leggi e della nostra cultura. Le posso quindi assicurare che non saranno tollerati atti di razzismo da parte dei viterbesi nei confronti dei suoi concittadini, perché condanniamo ogni forma di intolleranza e di xenofobia e ribadiamo la disponibilità da parte dell'amministrazione comunale ad ascoltare ogni segnalazione, denunciando se è il caso alle autorità competenti, nell'eventualità in cui si verificassero episodi del genere. Quello della legalità e dell'immigrazione è un problema europeo - ha aggiunto Gabbianelli - e proprio per questo dopodomani sarò in commissione europea per presentare la nostra proposta in merito alla questione dei rifugiati politici e dei flussi migratori". Padre Gheorghe ha ringraziato con calore il sindaco, esprimendo il suo dolore per il clima di intolleranza che si sta registrando i questi giorni nei confronti dei suoi connazionali: "Il problema è serio e complesso - ha affermato Padre Gheorghe - e credo che sia assurdo che si sia arrivati ad un omicidio così orribile per capire quanto sia grave la questione, soprattutto a Roma, dove il sindaco Veltroni ha permesso che sorgessero campi nomadi abitati da delinquenti abituali, dove i bambini abitano in baracche senza le più elementari norme igieniche, costretti a delinquere invece di andare regolarmente a scuola come i loro coetanei italiani. Ho vissuto a Roma per cinque anni, quindi so quello che dico. Per scongiurare la delinquenza - aggiunge padre Ionascu - ci vuole una politica locale ed Europea, facendo dei distinguo tra rifugiati politici e malviventi. Noi della comunità romena viterbese condanniamo con tutte le forze chiunque vuole vivere al di fuori della legalità. Faccio un esempio pratico: a Viterbo sabato scorso abbiamo visto degli zingari, provenienti da Roma, che si mescolavano alla folla del mercato settimanale per sfilare portafogli alle persone: con fermezza li abbiamo presi, caricati in macchina e accompagnati alla stazione. Con la massima tranquillità ma con decisione, senza coinvolgere le forze dell'ordine, facendo loro capire molto chiaramente che qui non avrebbero avuto vita facile. Questo - conclude padre Gheorghe - per ribadire il fatto che la nostra comunità rifiuta con forza ogni tipo di reato, perché qui viviamo bene e ci teniamo a prendere le distanze da certi delinquenti".
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