La comunità romena di Viterbo si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza da casa.
Informazioni utili per i romeni che vivono a Viterbo e per tutti i viterbesi e gli stranieri della Provincia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e sentirsi partecipi alla vita della città.

Bun gasit pe site!

Benvenuto!

martedì 20 novembre 2007

Napolitano: "Rom e romeni non sono il male"


''Aprire canali nuovi di accesso per tanti giovani''
Napolitano: ''Rom e romeni non sono il male''
Il presidente della Repubblica intervenendo al Quirinale in occasione della celebrazione della 'Giornata nazionale dell'infanzia': ''Bisogna modificare la legge sulla cittadinanza che è troppo restrittiva, non aver paura ma integrare''. Bindi e Ferrero: un piano d'azione per l'infanzia e l'adolescenza

Roma, 20 nov. (Adnkronos/Ign) - "Modificare la legge sulla cittadinanza che è troppo restrittiva". E' quanto chiede il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano(nella foto), intervenendo al Quirinale in occasione della celebrazione della 'Giornata nazionale dell'infanzia', in coincidenza con l'anniversario della Convenzione Onu sui diritti dei minori. Per il capo dello Stato, "bisogna aprire canali nuovi di accesso alla cittadinanza italiana, per tanti ragazzi e per tanti giovani". Napolitano esorta a "evitare che in Italia dilaghi la violenza, specie se impunita'' ma al tempo stesso ammonisce: "Guai a passare ad atteggiamenti di indiscriminata accusa. Si è sentito dire - ricorda il presidente - che i rom, che tutti i romeni, sono il male, qualcosa di cui il nostro Paese deve aver paura. Non bisogna aver paura ma bisogna integrare, far rispettare la legge, dare cittadinanza a giovani che sono nati in Italia".Il capo dello Stato insiste nel chiedere la massima attenzione per "i bambini che sono in Italia senza essere cittadini italiani o figli di cittadini italiani, i bambini che sono figli di immigrati. Guai - è il monito di Napolitano - a non pensare che questi bambini hanno gli stessi diritti degli altri, degli italiani". E ricorda poi con forza che "i diritti fondamentali, sanciti anche dalla convenzione dell'Onu sui diritti dell'infanzia, sono di tutti i bambini, senza eccezione alcuna, che si trovano nel nostro Paese, comunque essi siano entrati in Italia e comunque siano entrati in Italia i loro genitori. I loro diritti sono gli stessi dei diritti di chi è nato in Italia e dei figli di italiani - ribadisce - credo che sia molto importante crescere con questa convinzione e in questa educazione".Napolitano si rivolge direttamente alla platea di ragazzi presenti nel Salone dei Corazzieri al Quirinale. ''Certe volte, la tv mostra brutture e violenze che non sarebbe necessario mostrare - dice il capo dello Stato -. Però, quando mostra bambini che non hanno cibo, che non hanno casa, che in tante parti del mondo sono costretti a fare la guerra. Allora queste immagini è bene che le vediate anche voi, affinché ricordiate sempre che la causa è comune ai bambini e agli adolescenti di tutto il mondo, a tutta l'umanità, alle generazioni più lontane e più diverse''. Presenti alla celebrazione anche il ministro delle Politiche per la famiglia Rosy Bindi e della Solidarietà sociale Paolo Ferrero. La Bindi annuncia "un nuovo piano d'azione per l'infanzia e l'adolescenza, con l'obiettivo di promuovere e ridefinire un nuovo patto educativo tra le generazioni e tra la famiglia e la società, che punti al benessere non solo del proprio figlio ma di ogni ragazzo e valorizzi, sulla base di progetti e finalità condivise l'impegno delle diverse realtà educative del paese". "Favorire l'inclusione sociale - sottolinea da parte sua Ferrero - è una politica di attenzione verso i ragazzi. La lotta alle paure e all'insicurezza, per sviluppare la crescita dei ragazzi in una condizione che li ponga con la speranza di realizzare in futuro i propri desideri, sia un punto decisivo". Il ministro invita a "costruire un 'habitat' in cui i ragazzi possano crescere, guardando ai loro diritti dal punto di vista di chi ne usufruisce di meno. Infatti - ricorda Ferrero - i diritti sono tali quando lo sono per tutti, a partire proprio da chi sta peggio nella nostra società".
Fonte: Adnkronos Ign.

Nessun commento:

Posta un commento