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domenica 11 novembre 2007

Paure e verità, effetti collaterali di economie (politiche) spietate

Sicurezze
Paure e verità
Effetti collaterali di economie (e politiche) spietate
di Paolo Barnard

Nella maggioranza delle persone la percezione dell’insicurezza è quasi sempre alterata, è, oserei dire, una commedia. Fra il menù medio di una mensa aziendale e il rumeno che incrociamo per strada, la prima è un killer di massa, il secondo è uno 0,1% di probabilità di esserlo.Fate solo la proporzione fra i decessi annui per malattie cardiovascolari o tumori all’apparato digerente e quelli per mano di assassini stranieri e capite subito di cosa parlo. E non mi si dica che l’alimentazione al lavoro è una scelta del cittadino mentre il ceffo straniero no, poiché sappiamo tutti che la presenza degli immigrati nel nostro Paese è tanto una nostra scelta/necessità quanto quella di mangiare di corsa cibi preconfezionati. Esistono fisiologicamente insidie nei primi quanto nei secondi.Eppure quel tizio losco ci fa paura mentre la fettina con mozzarella su un lago di sugo al glutammato no.E così è in tante altre componenti del nostro vivere: per numero di morti e feriti il semaforo rosso violato batte il rumeno cattivo 1000 a 1; il fumo passivo, i drink serviti in discoteca, le polveri fini, le infezioni/errori ospedalieri letali ma occultati, la diagnostica tardiva per liste d’attesa, gli indulti fraudolenti… battono qualsiasi ceffo straniero con punteggi umilianti, e sono tutti fenomeni in cui le vittime non sono certo consenzienti. Ma è lui, il (presunto) migrante cattivo, a terrorizzarci.
Passo al successivo quesito di Colombo, e cioè se informazione e politica aiutino ad avere la giusta percezione della sicurezza. No, ovviamente, per il semplice motivo che se lo facessero dovrebbero poi accettare di sovvertire in ogni suo anfratto la struttura stessa del nostro vivere. Non lo vogliono loro, e meno di loro lo accettiamo noi cittadini. E poi l’ex magistrato ci chiede se il tema del pericolo comune sia affrontato per il rilievo che ha o se succede talvolta che sia enfatizzato per scopi che con la sicurezza del cittadino hanno poco a che fare. Ebbene, la manipolazione del rischio, e di conseguenza della nostra paura, è divenuto uno dei più fiorenti business della fine del XX secolo e del nuovo millennio. Oltre alla nascita di una vera e propria industria della security (dagli ammenicoli per la casa prodotti da aziendine locali ai colossi come l’americana Blackwater), abbiamo assistito al trionfo della Politica della Paura, e cioè di quel giochetto gestito dai governanti che consiste nel pompare minacce reali ma obiettivamente contenute fino alla psicosi di massa, con la solita complicità dei media come sempre acritici e asserviti al potere. La Guerra al Terrorismo dopo l’11 di settembre 2001 ne è un esempio strepitoso. Il maggior studio oggi disponibile dedicato al fenomeno suicida islamico, ci dice che il totale dei morti da ascrivere ad Al-Qaeda dal 2001 alla fine del 2005 è stato di circa 3.700 in tutto il mondo, di cui, come è noto, quasi 3.000 in un solo episodio e il resto distribuito in quattro anni su quattro continenti (Iraq e Afghanistan esclusi in quanto teatri di guerra a tutti gli effetti). L’Occidente in particolare, nel medesimo periodo, ha visto solo 71 attentatori suicidi in azione contro di esso. (1)
Ciò dimostra due cose. Primo, che la letalità complessiva per gli occidentali degli ‘islamofascisti’ impallidisce di fronte a quella di un singolo farmaco fraudolentemente approvato, il Vioxx (un inibitore Cox-2 della Merck di cui l’azienda conosceva i pericoli), ritenuto oggi responsabile di qualcosa come 35.000-55.000 morti solo negli USA e in un periodo che ricalca esattamente quello del maggior attivismo di Al-Qaeda. (2)Secondo, che il loro esercito è sparuto a dir poco.
Confrontate quei numeri con il panico da apocalisse imminente sparato a tutto gas dagli spin doctors della Casa Bianca e di Downing Street, come Thomas Friedman o Alan Dershowitz o Alastair Campbell, ma anche dal nostro implacabile master of doom Magdi Allam, in un balletto semaforico impazzito di allarmi gialli, rossi, verdi, blu, e con la fola delle migliaia di cellule dormienti di micidiali kamikaze islamici che certamente sarebbero entrate in azione in tutto l’Occidente scatenando decine di 11 settembre. Grazie a Dio nulla di ciò è accaduto, mentre morivamo come mosche per la sete di lucro di una multinazionale farmaceutica.
Fonte: Golem L'indispensabile - Il Sole 24 ore

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