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lunedì 19 novembre 2007

Libera circolazione nell´Ue: rispetto delle leggi e limiti precisi alle espulsioni

LIBERA CIRCOLAZIONE NELL´UE: RISPETTO DELLE LEGGI E LIMITI PRECISI ALLE ESPULSIONI

Bruxelles, 19 novembre 2007 - La libera circolazione nell´Ue è un diritto fondamentale, ma occorre che tutti i cittadini rispettino le leggi. E´ quanto afferma il Parlamento sottolineando che la direttiva europea in materia pone limiti ben precisi alla possibilità di espellere cittadini verso i loro paesi d´origine. Si compiace poi dell´iniziativa italo-rumena e chiede una strategia per l´inclusione sociale dei rom. Esprime critiche al commissario Frattini per talune sue dichiarazioni rilasciate alla stampa. Approvando con 306 voti favorevoli, 186 contrari e 37 astensioni una risoluzione sostenuta da Pse, Alde, Verdi/ale e Gue/ngl, il Parlamento ribadisce il valore della libertà di circolazione delle persone quale principio fondamentale dell´Unione europea, «parte costitutiva della cittadinanza europea ed elemento fondamentale del mercato interno». […] Il rispetto delle leggi di ogni paese membro, pertanto, «è una condizione essenziale per la coesistenza e l´inclusione sociale nell´Unione» e «ogni individuo ha l´obbligo di rispettare le leggi in vigore nello Stato membro in cui si trova» e il diritto dell´Unione europea. Il Parlamento, inoltre, invita gli Stati membri a procedere più rapidamente al rafforzamento degli strumenti di cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale per garantire una lotta efficace contro la criminalità organizzata e la tratta degli esseri umani, garantendo al contempo un quadro uniforme di garanzie procedurali. D’altra parte, ricorda che la direttiva 2004/38/Ce inquadra la possibilità di allontanare un cittadino dell´Unione «entro limiti molto precisi». La direttiva, precisano i deputati, prevede tale facoltà per motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza o di sanità pubblica, che non possono essere invocati per fini economici. I provvedimenti, inoltre, devono essere proporzionati e fondati esclusivamente sul comportamento personale dell´individuo, sulla base di una valutazione della situazione personale dell´interessato. Questo deve poi essere informato in modo circostanziato e completo sui motivi del provvedimento, riportando l´indicazione dell´organo dinnanzi a cui può opporre ricorso. D´altra parte, le sanzioni previste dagli Stati membri devono essere effettive e proporzionate. La possibilità di allontanamento se il cittadino diventa un onere eccessivo per il sistema di assistenza sociale è subordinata a un esame approfondito del caso individuale e, in nessun caso, quest´unica condizione può giustificare l´allontanamento automatico. Il Parlamento ribadisce poi che «qualsiasi legislazione nazionale deve rispettare rigorosamente tali limiti e garanzie», mentre le espulsioni collettive «sono proibite dalla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea e dalla Convenzione europea dei diritti dell´uomo». In proposito, insistendo sul fatto che «la responsabilità penale è sempre personale», respinge il principio della responsabilità collettiva e riafferma con forza la necessità di lottare contro qualsiasi forma di razzismo e xenofobia e qualsiasi forma di discriminazione e stigmatizzazione basate sulla nazionalità e sull´origine etnica, come previsto dalla Carta dei diritti fondamentali. Il Parlamento, precisa inoltre di aspettarsi dalle personalità pubbliche che si astengano da dichiarazioni «che rischiano di essere intese come un incoraggiamento alla stigmatizzazione di determinati gruppi di popolazione». […]

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