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venerdì 5 ottobre 2007

L'aborto scende tra le italiane ma sale tra le straniere



Aborto: la Turco presenta la relazione sulla 194

di Sara De Carli (s.decarli@vita.it)

04/10/2007
Dimunisce il ricorso all'aborto tra le italiane: -2,1% rispetto al 2005 e -44,6% rispetto al 1982

L'aborto scende tra le italiane ma sale tra le cittadine straniere. E' questo il dato piu' evidente che emerge dalla Relazione annuale sull'attuazione della legge 194/1978, presentata oggi dal Ministro Turco al Parlamento.
Il rapporto contiene i dati preliminari per l'anno 2006 e i dati definitivi per l'anno 2005. I dati relativi al 2006 - come sottolineato nella relazione - con un totale di 130.033 Ivg evidenziano un ulteriore calo del 2,1% rispetto al dato definitivo del 2005 (132.790 casi) e un decremento del 44,6% rispetto al 1982, anno in cui si e' registrato il piu' alto ricorso all'aborto (234.801 casi). Tra le italiane l'aborto e' sceso di ben il 60% rispetto al 1982, ma il ricorso all'Ivg e' cresciuto tra le cittadine straniere. Sono loro a rappresentare il 29,6% del totale.
Il tasso di abortivita' (numero delle Ivg per 1.000 donne in eta' feconda tra 15-49 anni), l'indicatore piu' accurato per una corretta valutazione della tendenza al ricorso all'IVG, nel 2006 e' risultato pari a 9,4 per 1.000, con una diminuzione del 2,2% rispetto al 2005 (9,6 per 1.000) e del 45,3% rispetto al 1982. Negli ultimi dieci anni - sottolinea il ministro nella relazione al Parlamento - e' invece triplicato il numero degli interventi effettuati da donne con cittadinanza estera: siamo infatti passati da un'incidenza del 10,1% del 1996 al 29,6% del 2005, con una crescita del 66%. Questo fenomeno influisce sull'andamento generale dell'Ivg in Italia, determinando una stabilita' nel numero totale degli interventi e nascondendo di fatto la diminuzione presente tra le sole donne italiane.
Se si considerano soltanto le cittadine italiane invece i casi di Ivg nel 2005 scendono a 94.095, con una riduzione di ben il 60% rispetto al picco del 1982. Tale riduzione e' risultata piu' rapida nelle donne istruite, nelle occupate e nelle coniugate, a dimostrare l'aumentata capacita' e consapevolezza delle donne e delle coppie nell'adozione di metodi per la procreazione responsabile. "Fondamentale a questo scopo - sottolinea il ministero della Salute - il ruolo svolto dai consultori familiari, in linea con quanto previsto dal Progetto Obiettivo materno infantile". Da rilevare infine che la stragrande maggioranza delle Ivg (97,3%) avviene entro i primi 90 giorni, mentre la percentuale di Ivg dopo la ventunesima settimana di gestazione e' molto limitata (0,7%).
Per vedere i dati, clicca qui.
Fonte: Vita.it

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