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mercoledì 14 maggio 2008

Tariceanu: "Pacchetto sicurezza non riguarda immigrati romeni"


CRONACA
Ieri colloquio telefonico tra il premier romeno e il titolare della Farnesina, Franco Frattini
Domani il ministro degli Interni di Bucarest a Roma con "mandato fermo"

BUCAREST - Le misure allo studio in tema di sicurezza non riguardano i cittadini romeni in Italia. E' questa la sintesi del colloquio telefonico che il premier romeno Calin Popescu Tariceanu ha avuto ieri con il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Tariceanu, che si è detto convinto che Italia e Romania supereranno la situazione contingente, ha definito "positivo" il colloquio durante una riunione del governo di Bucarest.

"Il ministro degli Esteri italiano mi ha informato che il pacchetto di misure sull'immigrazione che le autorità italiane stanno preparando è destinato ai cittadini extracomunitari - ha riferito il premier - non sono previste misure che ledano i cittadini comunitari, e le normative europee saranno rispettate". Nel corso della telefonata, il premier romeno ha annunciato l'arrivo in Italia del ministro degli Interni di Bucarest, Cristian David, che incontrerà le autorità italiane per discutere del pacchetto sicurezza "con un mandato fermo" conferitogli dal suo governo.

Il portavoce del ministero, Marius Tache, ha precisato in un'intervista alla radio statale Romania Actualitati che David arriverà giovedì pomeriggio a Roma "con un mandato di disponibilità a riattivare la task force di poliziotti di Bucarest che partecipino, insieme alle autorità italiane, alle azioni volte a prevenire e contrastare la criminalità".

Tache ha ricordato che si è conclusa un mese fa la missione speciale di 35 poliziotti romeni in Italia, avviata alla fine dello scorso anno, dopo l'omicidio di Giovanna Reggiani, a Roma, per il quale è accusato il cittadino romeno di etnia rom Nicolae Romulus Mailat. Tache ha altresì precisato che attualmente in Italia sono rimasti pochi poliziotti, tra ufficiali di collegamento e addetti agli affari interni a Roma e Milano.

I dettagli sulle dimensioni della task-force saranno stabiliti dopo gli incontri del ministro David a Roma, ha precisato il portavoce, ricordando che insieme ai poliziotti romeni andranno in Italia anche alcuni procuratori. "E' importante che la loro presenza in Italia sia attiva", ha detto.

Della vicenda ha parlato anche il sottosegretario per i romeni nel mondo, Mihai Gheorghiu, che ha riaffermato la disponibilità del governo di Bucarest a una collaborazione allargata tra le polizie dei due Paesi, anticipando anche azioni di diplomazia pubblica delle autorità romene. Gheorghiu ha poi annunciato che il 25 e il 26 maggio si terrà a Milano il primo forum della comunità romena in Italia.

"Nessuno nega il tasso relativamente alto di criminalità romena in Italia, ma dobbiamo essere consapevoli che le persone coinvolte in simili reati non rappresentano più dell'1% dell'intera comunità romena in Italia, che conta circa un milione di persone" ha detto Gheorghiu. In questo momento si assiste a una "sensibilità aumentata della società italiana" fomentata dai media e da "dichiarazioni a volte irresponsabili dal punto di vista politico", ha aggiunto. "L'unica cosa che possiamo fare è sviluppare i contatti con le autorità italiane e continuare a costruire programmi comuni per affrontare questi problemi".

Nel forum verranno discussi "i progetti della comunità romena e le nuove opportunità di collaborazione tra i governi dei due Paesi", ha detto Gheorghiu, ricordando che all'incontro - organizzato dal ministero degli Esteri di Bucarest, insieme al consolato a Milano e a rappresentanti della comunità romena in Italia - parteciperanno anche autorità locali e nazionali italiane.
(14 maggio 2008)
Fonte: la Repubblica.

Segnalato da Mariano.

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