La Commissione europea richiama all’ordine il Comune di Verona, reo di aver adottato norme svantaggiose per gli immigrati
Strasburgo – 21 febbraio 2008 – Le norme per l’assegnazione delle case popolari devono essere le stesse per i cittadini italiani e per quelli stranieri residenti in Italia. Lo ha ricordato la Commissione europea, ammonendo il Comune di Verona che non ha rispettato gli ordinamenti dell’Ue in questione. Basandosi sulla risposta data dal vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini a un'interrogazione presentata insieme ad altri suoi colleghi, l’eurodeputata Donata Gottardi ha sollecitato l’amministrazione veronese a tornare sui suoi passi. “Le norme europee vietano la discriminazione dei cittadini residenti in base alla nazionalità – si legge in una nota di Gottardi - e quindi i criteri fissati dal Comune di Verona per l'assegnazione di alloggi popolari sono in contrasto con il diritto comunitario”. Nel testo viene spiegato che il Comune aveva stabilito nuove norme di assegnazione degli alloggi di edilizia popolare particolarmente svantaggiose nei confronti dei cittadini stranieri, comunitari ed extracomunitari, regolarmente residenti, assegnando un punteggio maggiore a chi fosse residente da 10 o da 20 anni. Franco Frattini, prosegue la nota, ha richiamato all'ordine il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, ricordando che le direttive comunitarie stabiliscono che "tutti i cittadini che risiedono nel territorio di uno stato membro godono di pari trattamento rispetto ai cittadini di tale Stato", con estensione del beneficio ai familiari. "Frattini e ha anche ricordato che le stesse direttive - ha osservato Gottardi - impediscono qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità nell'accesso ai benefici sociali, come ad esempio gli alloggi popolari. Poichè‚ ora la Commissione dovrà contattare le autorità italiane, proprio al fine di ricevere maggiori informazioni sulla questione e sull'osservanza delle direttive europee, spero proprio - ha concluso Gottardi - che il Comune di Verona intervenga prontamente per cancellare queste odiose discriminazioni".
Fonte: Stranieri in Italia.
Strasburgo – 21 febbraio 2008 – Le norme per l’assegnazione delle case popolari devono essere le stesse per i cittadini italiani e per quelli stranieri residenti in Italia. Lo ha ricordato la Commissione europea, ammonendo il Comune di Verona che non ha rispettato gli ordinamenti dell’Ue in questione. Basandosi sulla risposta data dal vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini a un'interrogazione presentata insieme ad altri suoi colleghi, l’eurodeputata Donata Gottardi ha sollecitato l’amministrazione veronese a tornare sui suoi passi. “Le norme europee vietano la discriminazione dei cittadini residenti in base alla nazionalità – si legge in una nota di Gottardi - e quindi i criteri fissati dal Comune di Verona per l'assegnazione di alloggi popolari sono in contrasto con il diritto comunitario”. Nel testo viene spiegato che il Comune aveva stabilito nuove norme di assegnazione degli alloggi di edilizia popolare particolarmente svantaggiose nei confronti dei cittadini stranieri, comunitari ed extracomunitari, regolarmente residenti, assegnando un punteggio maggiore a chi fosse residente da 10 o da 20 anni. Franco Frattini, prosegue la nota, ha richiamato all'ordine il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, ricordando che le direttive comunitarie stabiliscono che "tutti i cittadini che risiedono nel territorio di uno stato membro godono di pari trattamento rispetto ai cittadini di tale Stato", con estensione del beneficio ai familiari. "Frattini e ha anche ricordato che le stesse direttive - ha osservato Gottardi - impediscono qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità nell'accesso ai benefici sociali, come ad esempio gli alloggi popolari. Poichè‚ ora la Commissione dovrà contattare le autorità italiane, proprio al fine di ricevere maggiori informazioni sulla questione e sull'osservanza delle direttive europee, spero proprio - ha concluso Gottardi - che il Comune di Verona intervenga prontamente per cancellare queste odiose discriminazioni".
Fonte: Stranieri in Italia.
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