I comunitari godono dell’elettorato attivo e passivo alle amministrative. Ecco come fare
Roma – 22 febbraio 2008 - Romeni, polacchi, bulgari, tedeschi… tutti i cittadini comunitari residenti in Italia, vecchi e nuovi, potranno votare il 13 e del 14 aprile prossimi per eleggere sindaci e consigli di oltre 500 comuni, magari scegliendoli anche tra i loro connazionali.
Ai cittadini dell’Unione europea maggiorenni è riconosciuto l’elettorato attivo e passivo alle consultazioni per il rinnovo degli organi comunali e circoscrizionali, così come previsto dal decreto legislativo 197/1996. Per andare alle urne è però importante che si iscrivano a una lista elettorale aggiunta nel comune di residenza.
La domanda, indirizzata al sindaco, va presentata entro il 4 marzo prossimo e in alcune città si può inviare anche per posta, per sapere come muoversi basta comunque una telefonata in Comune. Una volta inseriti nella lista, è possibile votare in tutte le successive consultazioni.
Il termine del 4 marzo, che è poi il quinto giorno successivo all’affissione dei manifesti con l’indizione dei comizi elettorali, è fissato per legge. In genere però viene tutelato anche il diritto di voto dei ritardatari: a chi presenterà domanda dal 5 in poi, verrà probabilmente rilasciato un attestato valido per votare solo il 13 e il 14 aprile, ma questo non comporterà l’iscrizione permanente nella lista aggiunta.
Premesso che le cariche di sindaco e vicesindaco sono riservate agli italiani, qualche incombenza in più tocca a chi aspira a diventare consigliere e, perché no?, a entrare in giunta come assessore. Quando verranno depositate le liste, i candidati comunitari dovranno infatti presentare anche un certificato, rilasciato dalle autorità competenti nel Paese d'origine, che attesti che godono del diritto di eleggibilità.
di Elvio Pasca
Fonte: Stranieri in Italia
Roma – 22 febbraio 2008 - Romeni, polacchi, bulgari, tedeschi… tutti i cittadini comunitari residenti in Italia, vecchi e nuovi, potranno votare il 13 e del 14 aprile prossimi per eleggere sindaci e consigli di oltre 500 comuni, magari scegliendoli anche tra i loro connazionali.
Ai cittadini dell’Unione europea maggiorenni è riconosciuto l’elettorato attivo e passivo alle consultazioni per il rinnovo degli organi comunali e circoscrizionali, così come previsto dal decreto legislativo 197/1996. Per andare alle urne è però importante che si iscrivano a una lista elettorale aggiunta nel comune di residenza.
La domanda, indirizzata al sindaco, va presentata entro il 4 marzo prossimo e in alcune città si può inviare anche per posta, per sapere come muoversi basta comunque una telefonata in Comune. Una volta inseriti nella lista, è possibile votare in tutte le successive consultazioni.
Il termine del 4 marzo, che è poi il quinto giorno successivo all’affissione dei manifesti con l’indizione dei comizi elettorali, è fissato per legge. In genere però viene tutelato anche il diritto di voto dei ritardatari: a chi presenterà domanda dal 5 in poi, verrà probabilmente rilasciato un attestato valido per votare solo il 13 e il 14 aprile, ma questo non comporterà l’iscrizione permanente nella lista aggiunta.
Premesso che le cariche di sindaco e vicesindaco sono riservate agli italiani, qualche incombenza in più tocca a chi aspira a diventare consigliere e, perché no?, a entrare in giunta come assessore. Quando verranno depositate le liste, i candidati comunitari dovranno infatti presentare anche un certificato, rilasciato dalle autorità competenti nel Paese d'origine, che attesti che godono del diritto di eleggibilità.
di Elvio Pasca
Fonte: Stranieri in Italia
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