Con lo slogan “Languages matter!” (“Le lingue contano!”), l’UNESCO ha lanciato - giovedì 21 febbraio - a Parigi, l’Anno internazionale delle lingue 2008
Mediamente, infatti, ogni due settimane una lingua cessa di essere parlata. Nell’arco di poche generazioni, più della metà dei 7.000 idiomi al mondo rischia quindi di scomparire.
Nella risoluzione 61/266 del 16 maggio 2007, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2008 Anno internazionale delle lingue al fine di promuovere l’unità nella diversità e la comprensione dei parametri internazionali attraverso il multilinguismo. L’occasione odierna coincide con la Giornata internazionale della lingua madre lanciata nel 2000.
L’Assemblea Generale ha riconosciuto altresì che “le Nazioni Unite sostengono il multilinguismo al fine di promuovere, tutelare e preservare la diversità linguistica e culturale a livello mondiale”, ed ha sottolineato “la fondamentale importanza della parità tra le sei lingue ufficiali ONU”.
L’UNESCO, che si occupa del coordinamento delle attività legate a tale ricorrenza, è chiamata ad intervenire con urgenza per incoraggiare e sviluppare “politiche linguistiche regionali e nazionali coerenti che contribuiscano ad un uso appropriato ed armonioso delle lingue all’interno delle singole comunità“.
A New York, alcuni Uffici e Dipartimenti del Segretariato delle Nazioni Unite stanno organizzando una serie di campagne linguistiche per evidenziare le attività svolte all’interno del Segretariato stesso.
Considerando che le informazioni diffuse nelle lingue locali hanno il più alto impatto sulla popolazione, la rete di 63 Centri di Informazione delle Nazioni Unite (UNIC) nel mondo si è resa protagonista di varie attività di comunicazione, volte ad evidenziare il lavoro dell’ONU nelle diverse lingue materne ed internazionali, fra cui la strutturazione dei propri siti web in cinque delle sei lingue ufficiali ONU (arabo, francese, inglese, russo, spagnolo) e nelle seguenti 29 lingue non ufficiali: armeno, bahasa, bangla, bielorusso, ceco, danese, finlandese, giapponese, greco, hindi, islandese, italiano, norvegese, olandese, persiano, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, svedese, tailandese, tedesco, turco, ucraino, urdu, uzbeco.
Per gli uffici UNIC, la priorità è rappresentata dallo sviluppo delle pagine web nelle lingue locali.
Fonte: Dipartimento per le Politiche europee
Mediamente, infatti, ogni due settimane una lingua cessa di essere parlata. Nell’arco di poche generazioni, più della metà dei 7.000 idiomi al mondo rischia quindi di scomparire.
Nella risoluzione 61/266 del 16 maggio 2007, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2008 Anno internazionale delle lingue al fine di promuovere l’unità nella diversità e la comprensione dei parametri internazionali attraverso il multilinguismo. L’occasione odierna coincide con la Giornata internazionale della lingua madre lanciata nel 2000.
L’Assemblea Generale ha riconosciuto altresì che “le Nazioni Unite sostengono il multilinguismo al fine di promuovere, tutelare e preservare la diversità linguistica e culturale a livello mondiale”, ed ha sottolineato “la fondamentale importanza della parità tra le sei lingue ufficiali ONU”.
L’UNESCO, che si occupa del coordinamento delle attività legate a tale ricorrenza, è chiamata ad intervenire con urgenza per incoraggiare e sviluppare “politiche linguistiche regionali e nazionali coerenti che contribuiscano ad un uso appropriato ed armonioso delle lingue all’interno delle singole comunità“.
A New York, alcuni Uffici e Dipartimenti del Segretariato delle Nazioni Unite stanno organizzando una serie di campagne linguistiche per evidenziare le attività svolte all’interno del Segretariato stesso.
Considerando che le informazioni diffuse nelle lingue locali hanno il più alto impatto sulla popolazione, la rete di 63 Centri di Informazione delle Nazioni Unite (UNIC) nel mondo si è resa protagonista di varie attività di comunicazione, volte ad evidenziare il lavoro dell’ONU nelle diverse lingue materne ed internazionali, fra cui la strutturazione dei propri siti web in cinque delle sei lingue ufficiali ONU (arabo, francese, inglese, russo, spagnolo) e nelle seguenti 29 lingue non ufficiali: armeno, bahasa, bangla, bielorusso, ceco, danese, finlandese, giapponese, greco, hindi, islandese, italiano, norvegese, olandese, persiano, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, svedese, tailandese, tedesco, turco, ucraino, urdu, uzbeco.
Per gli uffici UNIC, la priorità è rappresentata dallo sviluppo delle pagine web nelle lingue locali.
Fonte: Dipartimento per le Politiche europee
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