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sabato 19 gennaio 2008

Romeni d’Italia, uno su tre pensa al rimpatrio

COMUNITA'
Romeni d’Italia, uno su tre pensa al rimpatrio
di Gabriela Pentelescu
ROMA - Il sogno italiano inizia a svanire per i romeni che hanno scelto il Bel Paese: un romeno su tre intende tornare per sempre in patria entro i prossimi due anni e soltanto il 21% desidera stabilirsi definitivamente in Italia. Questo è ciò che risulta da un sondaggio presentato ieri a Bucarest dall’Agenzia delle strategie del governo romeno. Per quello che riguarda i progetti per il ritorno, il 23% degli intervistati pensa di aprire un’attività in proprio, mentre il 31% desidera costruire una casa in Romania. Questi intenzione potranno probabilmente realizzarsi, considerato che la maggior parte degli immigrati romeni sostiene di guadagnare sette volte in più di quello che aveva nella busta paga nel Paese d’origine.

Stando alle stime di questo studio, il 57% lavora regolarmente in Italia, il 23% ha un posto di lavoro stabile ma è pagato al nero, il 5% svolge delle attività occasionali, mentre l’8% sono casalinghe o disoccupati. I settori in cui sono maggiormente impiegati sono l’edilizia (24%), il lavoro domestico (12%), il commercio (8%) o l’assistenza anziani (7%). Più del 70% dei romeni sono arrivati in Italia nel periodo 2001-2007 e la maggior parte ha soggiornato inizialmente in altri paesi europei prima di stabilirsi in Italia.

L’identikit del lavoratore romeno è il seguente: circa 33 anni (per gli uomini e per le donne), senza una laurea, proveniente dalle zone del nord del Paese (dalla Moldavia romena o dalla Transilvania). Soltanto il 7% ha una laurea, ma il 72% ha un diploma di liceo o di scuola professionale. Gli immigrati romeni hanno un rapporto forte con la famiglia e i parenti rimasti in patria e seguono con attenzione gli sviluppi sociali ed economici della Romania. Questo fa sì che la metà di loro invii somme di denaro nel paese d’origine almeno tre volte all’anno, il 74% di loro torna almeno una volta all’anno a casa e il 78% è fiero o addirittura fierissimo della propria nazionalità.

Il sondaggio rivela che la maggior parte dei romeni si considera integrata nella società italiana, il 67% ha un’opinione buona o ottima dei datori di lavoro italiani, il 92% ha un buon rapporto con i vicini e il 94% pensa di conoscere la lingua italiana abbastanza bene per cavarsela nella vita di tutti i giorni. Quasi tutti sono aggiornati sui casi presentati dalla stampa per quello che riguarda il comportamento dei loro connazionali e pensano che i politici e i media italiani presentano in maniera tendenziosa gli eventi. Il 92% segue i casi che vedono protagonisti i romeni che non rispettano le leggi italiane.

L’omicidio di Giovanna Reggiani, di cui è accusato il romeno di origine rom Nicolae Mailat, ha cambiato negativamente l’immagine che gli italiani hanno della comunità romena. Lo pensa il 72% dei romeni che hanno notato un cambiamento dell’atteggiamento degli italiani nei loro confronti. Solo il 22% pensa che non è cambiato niente e circa il 33% vede giustificato il decreto per l’espulsioni dei cittadini comunitari varato dal governo italiano subito dopo il caso Reggiani.

La ricerca sociologica è stata fatta dall’Istituto Metro Media Transilvania su un campione di 1.066 soggetti adulti, dal 20 novembre al 15 dicembre 2007, preso le comunità romene che risiedono nelle varie regioni italiane.

(18 gennaio 2008)
Fonte: Metropoli - La Repubblica.

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