MARGHERA/ DIMESSO IL TERZO OPERAIO RUMENO INTOSSICATO
Lutto cittadino per Ferrara, colletta per fratello invalido Zanon
Venezia, 18 gen. (Apcom) - E' stato dimesso nel pomeriggio il terzo operaio rumeno, unico sopravvissuto, all'incidente sul lavoro presso il Centro Intermodale Adriatico di Porto Marghera. L'uomo era stato ricoverato in seguito a intossicazione da anidride carbonica. Destino avverso e fatale, invece, per Paolo Ferrara, 47 anni di Brugine (Padova) e Denis Zanon, 41 anni di Mestre (Venezia) morti la notte scorsa asfissiati dalle esalazioni di anidride carbonica mentre cercavano di ripulire da un carico di farina di soia la stiva di una nave battente bandiera panamense, la 'World Trader' attraccata allo scalo merci del Contro Intermodale Adriatico di Porto Marghera.
Secondo fonti sindacali sarebbe bastato un rilevatore di gas per salvare la vita ai due uomini. Nelle ricostruzioni fatte dai colleghi, che dovranno essere attentamente vagliate dalla magistratura che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha posto sotto sequestro la nave, la bombola d'ossigeno in dotazione per le emergenze era scarica e inutilizzabile. Questo ha impedito ogni tentativo di rianimazione dei due portuali. Il carico e scarico di farina di soia è un'operazione apparentemente di routine che avrebbe dovuto avere un accorgimento: prima di procedere è necessario arieggiare la stiva per almeno 24 ore per consentire l'evaporazione delle sostanze gassose che possono trovarsi nel cereale. Accade, infatti, che la soia venga irrorata con antiparassitari e si suppone che il contatto con l'acqua piovana abbia potuto portare all'esalazione di anidride carbonica.
Tornando alla dinamica dell'incidente, da quanto si è appreso, il primo a calarsi nella stiva della nave è stato proprio Paolo Ferrara, operario qualificato con una ventennale esperienza a Porto Marghera. L'uomo sarebbe stato raggiunto dal gas che lo ha soffocato. Per tentare il salvataggio del collega, Denis Zanon si è calato nella stiva incontrando la morte per asfissia. Il terzo operaio rumeno, malgrado l'intossicazione, è riuscito a salvarsi. Inutili i tentati di rianimare Ferrara e Zanon. L'autopsia disposta dalla Procura di Venezia servirà a stabilire le cause della morte dei due operai e le esatte circostanze.
Paolo Ferrara, 47 anni e da 15 dipendente della Icco Logistica di Marghera, era originario di Campagnola di Brugine, paesino della provincia a sud di Padova. Ferrara lascia la moglie, Violetta, bidella alla scuola elementare e tre figli, il più giovane di 25 anni. In paese l'operaio era conosciuto come un uomo attaccato al lavoro e agli affetti, allegro e disponibile. Il sindaco di Brugine, Silvia Salvagnin, sta pensando di proclamare il lutto cittadino nel giorno dei funerali.
Denis Zanon, 41 anni di Mestre aveva firmato l'ultimo contratto interinale nell'agenzia proprio vicino a casa nel centro di Mestre. Era conosciuto per la sua generosità e il suo altruismo. Per soccorrere il collega Ferrara ha perso la vita. Una vita, la sua, segnata da lutti e sofferenza e dalla grande responsabilità di accudire il fratello invalido. Zanon aveva curato la madre malata fino alla fine. Sgomento e profonda tristezza tra gli amici che hanno deciso di fare una colletta per aiutare il fratello di Denis, rimasto solo.
Fonte: Virgilio Notizie.
Lutto cittadino per Ferrara, colletta per fratello invalido Zanon
Venezia, 18 gen. (Apcom) - E' stato dimesso nel pomeriggio il terzo operaio rumeno, unico sopravvissuto, all'incidente sul lavoro presso il Centro Intermodale Adriatico di Porto Marghera. L'uomo era stato ricoverato in seguito a intossicazione da anidride carbonica. Destino avverso e fatale, invece, per Paolo Ferrara, 47 anni di Brugine (Padova) e Denis Zanon, 41 anni di Mestre (Venezia) morti la notte scorsa asfissiati dalle esalazioni di anidride carbonica mentre cercavano di ripulire da un carico di farina di soia la stiva di una nave battente bandiera panamense, la 'World Trader' attraccata allo scalo merci del Contro Intermodale Adriatico di Porto Marghera.
Secondo fonti sindacali sarebbe bastato un rilevatore di gas per salvare la vita ai due uomini. Nelle ricostruzioni fatte dai colleghi, che dovranno essere attentamente vagliate dalla magistratura che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha posto sotto sequestro la nave, la bombola d'ossigeno in dotazione per le emergenze era scarica e inutilizzabile. Questo ha impedito ogni tentativo di rianimazione dei due portuali. Il carico e scarico di farina di soia è un'operazione apparentemente di routine che avrebbe dovuto avere un accorgimento: prima di procedere è necessario arieggiare la stiva per almeno 24 ore per consentire l'evaporazione delle sostanze gassose che possono trovarsi nel cereale. Accade, infatti, che la soia venga irrorata con antiparassitari e si suppone che il contatto con l'acqua piovana abbia potuto portare all'esalazione di anidride carbonica.
Tornando alla dinamica dell'incidente, da quanto si è appreso, il primo a calarsi nella stiva della nave è stato proprio Paolo Ferrara, operario qualificato con una ventennale esperienza a Porto Marghera. L'uomo sarebbe stato raggiunto dal gas che lo ha soffocato. Per tentare il salvataggio del collega, Denis Zanon si è calato nella stiva incontrando la morte per asfissia. Il terzo operaio rumeno, malgrado l'intossicazione, è riuscito a salvarsi. Inutili i tentati di rianimare Ferrara e Zanon. L'autopsia disposta dalla Procura di Venezia servirà a stabilire le cause della morte dei due operai e le esatte circostanze.
Paolo Ferrara, 47 anni e da 15 dipendente della Icco Logistica di Marghera, era originario di Campagnola di Brugine, paesino della provincia a sud di Padova. Ferrara lascia la moglie, Violetta, bidella alla scuola elementare e tre figli, il più giovane di 25 anni. In paese l'operaio era conosciuto come un uomo attaccato al lavoro e agli affetti, allegro e disponibile. Il sindaco di Brugine, Silvia Salvagnin, sta pensando di proclamare il lutto cittadino nel giorno dei funerali.
Denis Zanon, 41 anni di Mestre aveva firmato l'ultimo contratto interinale nell'agenzia proprio vicino a casa nel centro di Mestre. Era conosciuto per la sua generosità e il suo altruismo. Per soccorrere il collega Ferrara ha perso la vita. Una vita, la sua, segnata da lutti e sofferenza e dalla grande responsabilità di accudire il fratello invalido. Zanon aveva curato la madre malata fino alla fine. Sgomento e profonda tristezza tra gli amici che hanno deciso di fare una colletta per aiutare il fratello di Denis, rimasto solo.
Fonte: Virgilio Notizie.
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