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sabato 15 dicembre 2007

Prezzi, dal campo alla tavola aumenti fino a 20 volte


Economia
Ortaggi, frutta e verdura hanno raggiunto cifre incredibili
La denuncia della Confederazione italiana agricoltori: ''Il governo deve intervenire immediatamente. Il ministro De Castro: ''Non resteremo fermi, potenzieremo i controlli''. Prodi: ''Si è perso il senso della realtà''. Un chilo d'insalata è arrivato a 8 euro al chilo. Confcommercio: ''Nessun allarme rincari causa blocco tir''. Segreti per 'spesa sicura' dopo stop autotrasportatori. Schizza l'inflazione in Europa: +3,1% a novembre

Roma, 14 dic. (Adnkronos/Ign) - E' ormai una vera e propria corsa al rincaro selvaggio e alle speculazioni. Dal campo alla tavola si registrano aumenti anche di venti volte per i prodotti ortofrutticoli. Il blocco dell'autotrasporto si è trasformato in una miccia esplosiva per il fronte dei prezzi. Il governo deve intervenire immediatamente. E' quanto denuncia la Cia-Confederazione italiana agricoltori nell'annunciare che il presidente nazionale Giuseppe Politi ha scritto al premier Romano Prodi, ai ministri dell'Interno Giuliano Amato, delle Attività produttive Pier Luigi Bersani e delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro, affinché vengano rafforzati i controlli sui mercati a tutela dei consumatori, soprattutto in concomitanza delle feste natalizie quando c'è una maggiore concentrazione degli acquisti agroalimentari. Dal campo alla tavola - avverte la Cia - i prezzi dei prodotti si ''gonfiano'' in maniera assurda. In queste ultime ore gli ortaggi, le verdure e la frutta sono arrivati a toccare al consumo cifre incredibili. Un chilo d'insalata è stata addirittura quotata a 8 euro al chilo, quando il produttore la vende a 0,30-0,35. Le clementine vendute sui banchi dei mercati anche a 3,50 euro al chilo (il prezzo del produttore è di 0,25-0,35 euro). Stesso discorso per le zucchine, il cui prezzo al dettaglio ha superato i 4,5 euro il chilo (0,40-0,50 euro al produttore)".
Intanto, mentre il Codacons chiede di punire gli speculatori sanzionando ''tutti gli aumenti superiori al 10% rispetto ai prezzi praticati la settimana scorsa'', oggi sui rialzi è intervenuto anche Romano Prodi. ''Si è perso il senso della realtà" ha sottolineato il presidente del Consiglio. ''Non resteremo fermi, verranno ulteriormente potenziati i controlli - ha assicurato da parte sua il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro - e sarà rafforzato il lavoro avviato con il ministro Bersani sul pacchetto antispeculazioni''. ''Ci auguriamo - ha detto De Castro - che nel giro di qualche giorno si possa tornare alla normalità e che vengano velocemente superate le ripercussioni dello sciopero degli autotrasportatori''.
La Confcommercio però dice che non c'è nessun allarme prezzi causa blocco tir e definisce "destituiti di ogni fondamento, inesistenti e totalmente inopportuni gli allarmi lanciati in queste ore su rincari selvaggi ed eventuali speculazioni per effetto del fermo dell'autotrasporto". La confederazione di Piazza Belli conferma che "le imprese della distribuzione hanno ricevuto un danno economico come conseguenza dello sciopero dell'autotrasporto ma esclude nella maniera più categorica che questo possa avere effetti pesanti e diffusi sui prezzi finali dei prodotti di largo e generale consumo". Sia nella grande distribuzione che nel commercio al dettaglio "non si registra, infatti, nessun aumento ad eccezione di alcuni prodotti che inevitabilmente risentono del meccanismo della domanda e dell'offerta, meccanismo tipico di un mercato già liberalizzato, come quello italiano, che consente ai consumatori la possibilità di scegliere i prodotti con una gamma di qualità e prezzi molto vasta".
Fonte: Adnkronos - Ign.

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