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sabato 22 dicembre 2007

Adozioni: un contributo per quelle internazionali


di Sara De Carli
21/12/2007
Chi ha adottato un bambino straniero nel 2007 avrà un rimborso spese. Lo ha annunciato ieri il ministro Bindi in occasione dell'insedimento della nuova Commissione Adozioni Internazionali

Chi ha adottato un bambino straniero, nel 2007, avrà un rimborso spese. Un contributo di 1200 euro, che si aggiunge alle quote di deducibilità già in vigore e alla rimborsabilità del 50% di tutte le spese. Lo ha annunciato ieri il ministro Bindi nella conferenza stampa che ha seguito l'insedimento della nuova Commissione Adozioni Internazionali (CAI).
Il contributo andrà alle circa 3mila famiglie che hanno adottato nel corso del 2007 e – pare di capire dalle prime notizie diramate dagli uffici del ministro Bindi – anche alle circa 11mila che l'adzione non l'hanno ancora conclusa, ma che hanno già conferito l'incarico agli enti. Il ministero della famiglia parla esplicitamente di 10-11mila coppie, in questo senso, per cui pare vi rientrino anche coppie che hanno conferito l'incarico prima del 2007. Lo stanziamento complessivo è di 16 milioni di euro, presi dal Fondo nazionale per la famiglia.
«L'adozione internazionale è l'unico diritto del minore per il quale occorre trovare non solo una famiglia disposta all'accoglienza, ma anche una famiglia che paghi», dicevano in autunno i sostenitori delle due campagne per la gratuità dell'adozione internazionale. Gli emendamenti alla Finanziaria sono stati bocciati, ma dal Senato e dalla Camera erano usciti due ordini del giorno che impegnavano il Governo a valutare la cosa. Lo stesso presidente Napolitano aveva dichiarato il proprio sostegno alla campagna. Silenzio invece del ministro Bindi, che però – evidentemente – ha lavorato per questa “sorpresa”.
Il comunicato del Ministero dice in proposito: «Aggiungendo il nuovo contributo alla normativa vigente, l'obiettivo di garantire la gratuità delle spese sostenute in Italia è sostanzialmente raggiunto». Facendo due conti spannometrici, sembrerebbe che il Ministero dica il vero, ovviamente per le spese procedurali sostenute in Italia: le campagne per la gratuità dell'adozione prevedevano una copertura di spesa di 35/37 milioni di euro, a fronte di una spesa media di 30mila euro, metà dei quali relativi a costi procedurali e metà a spese di viaggio e soggiorno all'estero. I 16milioni di euro stanziati dalla Bindi non sono troppo lontani dalla metà della cifra richiesta.
Resta il capitolo spese all'estero, senza il quale non si può comunque parlare di gratuità dell'adozione. Chi ha adottato nel 2007 si deve accontentare, ma – continua il comunicato - «a partire dal prossimo anno si vuole garantire gradualmente il rimborso totale delle spese, comprese quelle sostenute all'estero».
Nel corso della presentazione della nuova CAI è stata annunciata la nascita della Linea CAI, un servizio per la comunicazione, l'ascolto e l'informazione. Entro la fine del 2007 sarà definito un numero verde dedicato. Il ministro Bindi ha anche presentato i dati relativi al secondo semestre della attività della CAI. Da gennaio a giugno erano state concluse 1.676 adozioni verso l'Italia. Da luglio al 30 novembre sono arrivati altri 1.396 bambini. Complessivamente le adozioni concluse nel 2007 (al 30/11) sono 3.072. L'anno scorso (al 31/12) erano state 3.188. Per questo secondo semestre, i bambini sono arrivati da 44 Paesi diversi. In testa alla lista ci sono Colombia (177 bambini), Federazione Russa (164), Brasile (154), Ucraina (135), Etiopia (121) Vietnam (102), Cambogia (80), Polonia (72). Un solo bambino è arrivato da Nepal, Albania, Macedonia, Ciad, Kyrghystan, Tanzania.
Fonte: Vita.

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