Roma, 13 mar (Velino) - Gli immigrati regolari residenti nella regione Lazio hanno toccato quota 500 mila. Di questi 431mila vivono nella provincia di Roma e circa 330mila sono scritti a un'anagrafe comunale. Lo rileva il rapporto presentata oggi a Roma da Caritas e Migrantes, che basano la stima su elaborazioni di dati forniti dal ministeri dell’Interno e degli Esteri. Dai dati, aggiornati al primo gennaio 2007, si evince che su 1.939.928 lavoratori occupati come dipendenti nella regione, quelli nati all’estero sono 196.839 (extracomunitari nell’84,4 per cento dei casi). L’incidenza complessiva nell’occupazione sarebbe dunque del 10,1 per cento, a fronte di una media nazionale del 12,5 per cento. Se si prendono in considerazione le assunzioni dal 2006, sottolinea lo studio, l’incidenza degli stranieri nell’insieme dei lavoratori laziali sale peraltro a una persona su cinque. Gli immigrati iscritti all’anagrafe, e quindi insediati più stabilmente sul territorio, sono 330.146. Il rapporto evidenzia come siano “molto numerosi” coloro che, pur presenti regolarmente, non godono ancora di condizioni alloggiative che consentano di effettuare l’iscrizione anagrafica o non ne sono interessati. L’occupato straniero è un lavoratore “in prevalenza giovane”. Nell’80 per cento dei casi non ha ancora 45 anni, e in tre casi su quattro è impiegato come operaio o in lavori non qualificati. È prevalentemente impiegato in lavori serali (una persona su cinque) e in piccole aziende con meno di 10 dipendenti (61,9 per cento, due punti in più della media nazionale). Nel 35,8 per cento dei casi lavora poi in società composte da un solo dipendente. Secondo i dati forniti da Unioncamere, inoltre, al 30 giugno 2007, le imprese con titolare straniero risultavano essere 14.226, il 3,8 per cento dell’imprenditoria complessiva laziale (in Italia tale quota si ferma a una media del 2,7 per cento). Il venti per cento delle persone straniere impiegate sono donne (16,2 per cento in Italia).
Per quanto riguarda la Provincia di Roma, l’incremento medio della popolazione immigrata è stato del 18,1 per cento (il più basso in regione) e a livello regionale del 19,4 per cento, nelle restanti Province laziali ha visto un’impennata del 28,1 per cento. Dopo quella di Roma, le Province che accolgono il maggior numero di stranieri sono Latina (24.237), Viterbo (18.460), Frosinone (18.366) e Rieti (5.727). L’incidenza degli immigrati è passata dal 7,9 per cento a fine 2005, all’attuale 9,1 per cento. Nel dettaglio il dato più alto si registra a Roma con il 10,8 per cento. Seguono Viterbo (6,1 per cento), Rieti (4,9), Latina (4,6) e Frosinone (3,7). Complessivamente, nelle cinque Province, le donne straniere soggiornanti sono il 56,8 per cento delle presenze (contro il 50,6 per cento in Italia). I minori sono invece il 12,1 per cento (a fronte della media nazionale del 18,4 per cento). In particolare si va dal 17,2 per cento di Viterbo al 14,8 di Latina, mentre Roma ha il valore più basso con l’11,5 ragazzo ogni cento immigrati regolari. Quanto al Comune di Roma, con 199.417 residenti, risulta essere il centro urbano che accoglie il maggior numero di immigrati in Italia: nella Capitale risiede in particolare il 71,6 per cento degli immigrati della Provincia. Al primo gennaio 2007 gli stranieri residenti a Roma risultavano essere 250.640, per il 53 per cento donne. In termini assoluti l’aumento in un anno è stato di 14.935 unità, con un incremento del 6,3 per cento.
L’incidenza della popolazione straniera a Roma è quasi del 9 per cento, un valore quasi raddoppiato rispetto al 1998, quando gli immigrati erano il 4,8 per cento della popolazione. Quattro stranieri su cinque nella Capitale sono in piena età da lavoro. Il 56,8 per cento è celibe o nubile, il 39,5 per cento coniugato. Con più di centomila residenti (pari al 40 per cento della popolazione straniera complessiva), l’Europa è il continente più rappresentato a Roma. In particolare primeggia la comunità romena (31.918 persone, pari al 12,7 per cento del totale) e quella polacca (12.685 persone residenti, il 5,1 per cento). In coda la rappresentanza quella ucraina e da quella albanese. Fuori dall’aera europea, gli stranieri di cittadinanza africana sono i più numerosi con più di 38 mila persone (il 15,2 per cento del totale). Di questi, i cittadini egiziani rappresentano la collettività più consistente (il 24,8 per cento), seguiti da quelli del Marocco e dell’Etiopia (3.928 residenti per i primi e 3.327 per i secondi) e dai nigeriani (2.812). Di cittadinanza asiatica sono invece 73.152 stranieri (29,2 per cento). In cima alla classifica sono i filippini, che precedono cinesi e bangladesi, Insieme queste tre comunità costituiscono oltre la metà degli stranieri asiatici residenti a Roma (il 67,5 per cento). I cittadini provenienti dalle Americhe sono infine il 14,6 per cento. In 3 casi su 4 questo bacino è rappresentato dai latinoamericani (73,1 per cento), tra i quali la comunità più numerosa è quella peruviana (10.747 persone), seguita dalla collettività ecuadoregna e da quella brasiliana (rispettivamente con 6.190 e 3.534 persone). I cittadini statunitensi sono invece 4.951 e i canadesi appena 674.
(Alessandro Potenza) 13 mar 2008
Fonte: Il Velino.
Per quanto riguarda la Provincia di Roma, l’incremento medio della popolazione immigrata è stato del 18,1 per cento (il più basso in regione) e a livello regionale del 19,4 per cento, nelle restanti Province laziali ha visto un’impennata del 28,1 per cento. Dopo quella di Roma, le Province che accolgono il maggior numero di stranieri sono Latina (24.237), Viterbo (18.460), Frosinone (18.366) e Rieti (5.727). L’incidenza degli immigrati è passata dal 7,9 per cento a fine 2005, all’attuale 9,1 per cento. Nel dettaglio il dato più alto si registra a Roma con il 10,8 per cento. Seguono Viterbo (6,1 per cento), Rieti (4,9), Latina (4,6) e Frosinone (3,7). Complessivamente, nelle cinque Province, le donne straniere soggiornanti sono il 56,8 per cento delle presenze (contro il 50,6 per cento in Italia). I minori sono invece il 12,1 per cento (a fronte della media nazionale del 18,4 per cento). In particolare si va dal 17,2 per cento di Viterbo al 14,8 di Latina, mentre Roma ha il valore più basso con l’11,5 ragazzo ogni cento immigrati regolari. Quanto al Comune di Roma, con 199.417 residenti, risulta essere il centro urbano che accoglie il maggior numero di immigrati in Italia: nella Capitale risiede in particolare il 71,6 per cento degli immigrati della Provincia. Al primo gennaio 2007 gli stranieri residenti a Roma risultavano essere 250.640, per il 53 per cento donne. In termini assoluti l’aumento in un anno è stato di 14.935 unità, con un incremento del 6,3 per cento.
L’incidenza della popolazione straniera a Roma è quasi del 9 per cento, un valore quasi raddoppiato rispetto al 1998, quando gli immigrati erano il 4,8 per cento della popolazione. Quattro stranieri su cinque nella Capitale sono in piena età da lavoro. Il 56,8 per cento è celibe o nubile, il 39,5 per cento coniugato. Con più di centomila residenti (pari al 40 per cento della popolazione straniera complessiva), l’Europa è il continente più rappresentato a Roma. In particolare primeggia la comunità romena (31.918 persone, pari al 12,7 per cento del totale) e quella polacca (12.685 persone residenti, il 5,1 per cento). In coda la rappresentanza quella ucraina e da quella albanese. Fuori dall’aera europea, gli stranieri di cittadinanza africana sono i più numerosi con più di 38 mila persone (il 15,2 per cento del totale). Di questi, i cittadini egiziani rappresentano la collettività più consistente (il 24,8 per cento), seguiti da quelli del Marocco e dell’Etiopia (3.928 residenti per i primi e 3.327 per i secondi) e dai nigeriani (2.812). Di cittadinanza asiatica sono invece 73.152 stranieri (29,2 per cento). In cima alla classifica sono i filippini, che precedono cinesi e bangladesi, Insieme queste tre comunità costituiscono oltre la metà degli stranieri asiatici residenti a Roma (il 67,5 per cento). I cittadini provenienti dalle Americhe sono infine il 14,6 per cento. In 3 casi su 4 questo bacino è rappresentato dai latinoamericani (73,1 per cento), tra i quali la comunità più numerosa è quella peruviana (10.747 persone), seguita dalla collettività ecuadoregna e da quella brasiliana (rispettivamente con 6.190 e 3.534 persone). I cittadini statunitensi sono invece 4.951 e i canadesi appena 674.
(Alessandro Potenza) 13 mar 2008
Fonte: Il Velino.
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