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lunedì 4 maggio 2009

Rilevazione Istat sulle forze lavoro del 2008

Disoccupazione, provincia di Latina «con le stampelle»
Terzi nel Lazio dopo Viterbo e Frosinone
Le donne sono quelle più colpite
di Alessia Freda

I numeri non sono allarmanti ma il livello di attenzione resta comunque alto. La provincia di Latina è la terza nel Lazio, dopo Viterbo (10.1%) e Frosinone (9.3%), ad avere il tasso più elevato i disoccupazione: 8.5%. È quanto emerge dai dati della media 2008 della rilevazione sulle forze di lavoro realizzata dall'Istat sui cittadini con una fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni e diffusa lunedì. Nel 2008, nella classe di età 15-64 anni il tasso di occupazione – ovvero il rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15-64 anni – si attesta a livello nazionale al 58,7%, appena 0,1 decimi di punto percentuale in più rispetto al 2007. A livello regionale, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta presentano i tassi di occupazione più alti (rispettivamente 70,2%, 68,6% e 67,9%); Campania (42,5%), Sicilia e Calabria (44,1% in entrambi i casi) quelli più bassi. Rispetto al 2007, la crescita della disoccupazione riguarda tutte le regioni italiane tranne il Trentino Alto Adige e la Valle d'Aosta dove l'indicatore rimane pressoché stabile. Con l'eccezione di Bologna, tutte le grandi province (ovvero i comuni con oltre 250mila abitanti) registrano un incremento del tasso di disoccupazione. Effetto della crisi economica che ha colpito il Paese in particolar modo negli ultimi quattro mesi del 2008. A livello provinciale i tassi di occupazione più elevati si registrano a Bologna (72,4%), Reggio Emilia (71,8%), Modena e Parma (71,1%). I tassi di occupazione più bassi, invece, continuano a registrarsi nelle province del Mezzogiorno, come Palermo - dove la percentuale sale al 17,1 (media nazionale 6,7%), Sassari e Agrigento. Per quanto riguarda la provincia di Latina, i dati (in migliaia e in percentuale) relativi alle persone in cerca di occupazione parlano chiaro: 9 maschi (6.4%) e 10 femmine (11.8%) sono a caccia di un impiego. Il tasso di inattività (maschi e femmine) è pari al 40.4%; una percentuale che fa schizzare Latina al secondo posto della classifica delle province del Lazio dove il tasso generale è pari al 34.9%. Le più «colpite» sono le donne: 55.0% contro il 25.7% del tasso di inattività maschile. Discorso a parte per l'occupazione. Il maggior numero dei pontini è impiegato nel settore dei servizi (127 - dati in migliaia), seguono l'industria (60) e l'agricoltura (16) per un totale di 202, di cui 150 dipendenti e 52 indipendenti. In base a questo la provincia di Latina occupa il secondo posto in classifica dopo Roma (1.698), Frosinone (172), Viterbo (115) e Rieti (59). Dei dati che fanno riflettere e dimostrano la necessità di interventi da parte del governo e delle imprese volti a frenare altre espulsioni dal mercato del lavoro. L'Ugl, ad esempio, pur apprezzando le misure adottate per allungare la cassa integrazione ritiene necessario che si privilegino strumenti di solidarietà per tenere i lavoratori occupati e che si vada verso incentivi diretti alle imprese affinché mantengano i posti di lavoro.
29/04/2009

Fonte: Il Tempo.

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