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mercoledì 27 maggio 2009

“Percorso naturalistico del fiume Marta: un territorio da scoprire”, sabato l’inaugurazione


Viterbo, 26/05/2009

Alla Rocca Respampani di Monte Romano

“Percorso naturalistico del fiume Marta: un territorio da scoprire”, sabato l’inaugurazione


L’assessorato all’Ambiente della Provincia di Viterbo, in relazione al progetto “Studi, analisi e interventi preliminari per la riqualificazione naturalistico-turistica e la costituzione del Parco fluviale del fiume Marta”, organizza l’inaugurazione del “Percorso naturalistico del fiume Marta: un territorio da scoprire”.

È prevista una cicloescursione, al via alle 8,30 da piazza del Comune a Tuscania, fino a Rocca Respampani (Monte Romano) e, anche per chi volesse raggiungere la Rocca in auto, la presentazione del percorso alla quale seguirà un buffet. Il progetto finanziato dalla Regione Lazio nasce con l’obiettivo di identificare percorsi alternativi da percorrere in bicicletta e a cavallo, che sono stati pensati per avere una loro autonomia e possibile fruizione giornaliera.
Ancora oggi infatti, in questi territori esiste una rete di strade bianche che rappresentano un patrimonio ambientale e storico da percorrere osservando così da vicino particolari ambienti naturali.

L’itinerario si snoda lungo tutto il percorso del fiume Marta, dalla sorgente (lago di Bolsena, Comune di Marta) fino alla foce (Comune di Tarquinia), attraversando anche i territori dei Comuni di Tuscania e Monteromano, per una lunghezza complessiva è di 135 km e ripristinando in parte l’antica via medievale di comunicazione tra il porto di Corneto (Tarquinia) e il lago di Bolsena.

“Per realizzare il percorso – dice l’assessore all’Ambiente, Tolmino Piazzai - è stata utilizzata la viabilità esistente, ma sono stati anche aperti nuovi sentieri per rendere accessibili aree di particolare interesse; tutta la viabilità è servita da cartelli indicatori, da aree per la sosta e da bacheche informative. L'asse portante del progetto è stato quello di individuare uno o più circuiti ciclabili, con il collegamento dei diversi tratti: Marta – Tuscania; Tuscania – Rocca Respampani; Tuscania – Tarquinia; Monte Romano – Tarquinia”.

Unitamente alla valorizzazione della rete viaria, il progetto propone interventi di riqualificazione ambientale delle aree attraversate, per fornire al viaggiatore visitatore ulteriori suggestioni e la valorizzazione delle testimonianze storiche e archeologiche. Per aiutarlo a essere informato e a scegliere tra le ricche proposte dei quattro Comuni è stato realizzato un portale web.

“Lungo la strada – continua Piazzai - si attraversa un paesaggio prevalentemente agricolo, ma si può ammirare anche lo straordinario ambiente che caratterizza il territorio attraversato dal fiume Marta con i suoi splendidi boschi e soprattutto le sue forre impervie che ancora oggi preservano questi luoghi dal disturbo dell’uomo”.

Dal punto di vista della percorribilità, l’itinerario, è relativamente facile e adatto anche ai non esperti, anche se sono presenti piccoli tratti con dislivelli bruschi e particolarmente impegnativi. In ogni modo il percorso permette di scoprire alcuni ambienti naturali difficilmente raggiungibili, si incontrano infatti boschi che ospitano specie rare o comunque poco diffuse e ambienti del tutto particolari nei quali il fiume scorre tra rocce e alberi secolari, vicino a affascinanti rovine archeologiche di abbazie, rocche e ponti in pietra ancora funzionanti.

Il percorso corre lungo il fiume e tocca infatti anche siti di interesse di elevato pregio naturalistico quali la Riserva Naturale di Tuscania ed il Torrente Traponzo, necropoli etrusche e insediamenti rupestri (necropoli delle Scalette, di Pian di mola e Peschiera a Tuscania, e la necropoli della Regina a Tarquinia), siti di interesse archeologico (Rocca Respampani con la Rocca Vecchia e il ponte di Fra Cirillo a Monte Romano), e i due splendidi castelli su due picchi contrapposti e separati dal fiume Marta: Ancarano e Pian Fasciano che ricadono rispettivamente negli attuali territori di Tarquinia e Tuscania, edificati rispettivamente nel IX e X secolo.
Questi ambienti naturali ospitano inoltre un gran numero di uccelli e di altri animali: tra i primi non sono rare infatti le appariscenti gazze, le cornacchie grigie, le rumorose ghiandaie, ma anche rapaci meno diffusi quali la pioana, il nibbio, e la rara albanella. Più difficile avvistare altri animali, ma nei sentieri che attraversano i boschi più fitti è possibile incontrare volpi, ricci, istrici e anche cinghiali di giovane età.

Ufficio Stampa Provincia di Viterbo

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