VITERBO (14 giugno) - Aperto dalla procura della Repubblica di Viterbo un fascicolo sulla vicenda della bambina nata la scorsa settimana nell'unità di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Viterbo con gravi danni celebrali. Lo ha reso noto oggi il Cosfil (Confederazione nazionali colf e badanti). Secondo i genitori - la madre, Simona Nigit, 31 anni, romena, e il padre, Yurie Dinovii, moldavo, operaio in un'azienda agricola viterbese - i danni neurologici sarebbero stati causati dal troppo tempo trascorso dalla rottura delle acque, avvenuta la notte tra martedì e mercoledì della settimana scorsa, e il parto, avvenuto alle 22 del venerdì successivo. Secondo la coppia, inoltre, nonostante le loro richieste, i medici si sarebbero rifiutati di eseguire il parto cesareo che, a loro dire, avrebbe potuto evitare i problemi riscontrati alla neonata.
Secondo il direttore dell'unità di ostetricia, Giampaolo Palla, invece, il parto sarebbe avvenuto regolarmente, il travaglio, sarebbero durato 8 ore e tutti i parametri del monitoraggio sarebbero stati normali. Quindi non ci sarebbe stata alcuna necessità del parto cesareo. L'inchiesta è stata aperta dopo l'esposto presentato dalla madre della bambina. Il Cosfil ha ribadito l'offerta della difesa legale alla coppia.
Fonte: Il Messaggero.
Secondo il direttore dell'unità di ostetricia, Giampaolo Palla, invece, il parto sarebbe avvenuto regolarmente, il travaglio, sarebbero durato 8 ore e tutti i parametri del monitoraggio sarebbero stati normali. Quindi non ci sarebbe stata alcuna necessità del parto cesareo. L'inchiesta è stata aperta dopo l'esposto presentato dalla madre della bambina. Il Cosfil ha ribadito l'offerta della difesa legale alla coppia.
Fonte: Il Messaggero.
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