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giovedì 10 dicembre 2009

Assolto l'albanese accusato di aver dato fuoco a un romeno in Piazza della Morte


05/12/2009
ASSOLTO L'ALBANESE ACCUSATO DI AVER DATO FUOCO A UN ROMENO IN PIAZZA DELLA MORTE

di Sabrina Mechella

(OnTuscia) – VITERBO - Assolto per non aver commesso il fatto. Questa la sentenza emessa ieri mattina dal giudice Salvatore Fanti (pm Roberto Migno) nei confronti di Vola Edward, l’albanese accusato inizialmente di tentato omicidio, accusa derubricata successivamente a lesioni gravi. L’uomo era stato coinvolto nel grave episodio avvenuto la notte tra il 6 e il 7 novembre del 2004 in piazza della Morte, in pieno centro storico di Viterbo, quando Pavel Kostel Marian, 41 anni, romeno, è stato cosparso di benzina e poi dato alle fiamme. Presunti autori del gesto criminale tre albanesi, che lo volevano punire per un’occhiata di troppo data a una loro connazionale in un bar lì vicino.

Era passata da poco la mezzanotte e l’uomo, ridotto a una torcia umana, in preda a grida atroci di dolore, viene soccorso dal gestore del bar lì accanto e da qualcuno che si trova nei paraggi, tentando di spegnere le fiamme che lo avvolgono. La vittima, ridotta in fin di vita con ustioni di grado in gran parte del corpo (torace, braccia, volto e nuca), viste le sue gravissime condizioni viene subito trasferita all'ospedale Sant'Eugenio di Roma dove rimane per settimane in prognosi riservata. La squadra mobile di Viterbo, coordinata dall’allora dirigente Salvatore Gava, rintraccia dopo qualche giorno i tre presunti colpevoli, tre albanesi, che vengono poi arrestati. Sia vittima sia aguzzini risultano residenti a Viterbo. Due degli imputati, in sede di udienza preliminare, sceglieranno di patteggiare la pena mentre per l’altro il processo andrà avanti col rito ordinario.

L’avvocato Giuseppe Trasarti, difensore di Vola Edward, ieri mattina, è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti del suo cliente, poiché Edward ha sempre affermato di essere salito nell’auto dei suoi conterranei dopo che questi avevano dato alle fiamme Marian e che quindi non poteva essere ritenuto colpevole dei reati a lui ascritti. Il giudice ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato, assolvendo l’imputato perché il fatto non sussiste.

Fonte: OnTuscia

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