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sabato 16 gennaio 2010

“Trafugata” la salma di un giovane romeno morto in un incidente

martedì 12 gennaio 2010

Fare soldi grazie ad un decesso per incidente stradale di un giovane di 24 anni. E' il terribile sospetto di un civitavecchiese, Gianfranco Nunzi, noto commerciante, che, attraverso il suo legale di fiducia, l'avvocato Marco Testa, ha presentato una denuncia presso la procura della Repubblica di Civitavecchia. La storia è davvero incredibile.

Il giovane, Nicolae Rizea, romeno, in affidamento a Nunzi fin dal 1992 e residente a Civitavecchia, è deceduto il 13 dicembre scorso in un incidente stradale avvenuto sull'autostrada del sole, all'altezza di Firenze. Viaggiava con una donna, anche lei romena, che faceva le pulizie in casa del commerciante. Stava tornando in Romania insieme al ragazzo. Il loro viaggio, come detto, si è fermato a Firenze. Lei è rimasta quasi illesa, ricoverata per qualche giorno all'ospedale di Careggi. La polizia stradale ha subito avvertito il signor Nunzi, che si è precipitato a Firenze. La polizia informa il tutore del ragazzo e gli consegna tutti i documenti personali, carta d'identità, patente, passaporto, ma non gli fanno vedere il ragazzo. La salma è sotto sequestro, deve essere svolta l'autopsia. Appena uscito dal commissariato, Nunzi riceve una strana telefonata. Una voce che dice di essere un addetto dell'ufficio immigrazione del consolato romeno, chiede informazioni sul ragazzo deceduto, sul luogo di provenienza e sui parenti, dopo essersi assicurato che Nunzi fosse uscito dal commissariato. Quando però questi gli chiede chi fosse, di fornirgli anche il suo numero di telefono, la voce si rifiuta, assicura che richiamerà lui l'indomani, ed invece non si fa più vivo.

Il commerciante, insospettito, telefona alla polizia del paese d'origine del giovane, e gli dicono che due persone, di una non meglio identificata associazione, si sono presentate dalla madre naturale del ragazzo deceduto, assicurandole che potevano farle avere il corpo, oltre che un contributo dallo stato. Nunzi, però, aveva già in mano tutta la documentazione per avere la salma, compresa la procura del padre naturale, e seppellirla a Civitavecchia, come voleva il ragazzo con rito cattolico ortodosso, religione che professava. Nunzi torna quindi a Civitavecchia, aspettando che il magistrato disponga il dissequestro della salma, e intanto da incarico ad una ditta di onoranze funebri di andare a prendere il cadavere non appena sarà possibile. Autorizzazione che arriva il 22 dicembre, ma la ditta di onoranze funebri gli fa sapere che la salma è già stata portata via da un'altra ditta, di Frosinone, addirittura il 18 dicembre. Come è possibile se il magistrato non aveva ancora dissequestrato la salma? Di più, con quale documentazione è stato portato via, visto che questa era in possesso di Nunzi? Sta di fatto è che il corpo del giovane è a Fiumicino, pronto a partire per la Romania. Il signor Nunzi si precipita, ma invano, perché la polizia di frontiera dice di avere le mani legate, non può far nulla senza l'autorizzazione del magistrato.

Il tutto è molto strano, e allora il signor Nunzi decide di chiamare il consolato romeno di Milano e questi gli fanno sapere che esiste un'organizzazione criminale che opera in tutta Europa, che raggira i parenti dei romeni deceduti per incidente e, facendosi delegare, s'impadronisce dell'eventuale risarcimento spettante ai familiari del deceduto. A quel punto scatta la denuncia, di cui adesso si attendono gli sviluppi.

Fonte: TRC Giornale.


Il caso della salma trafugata, il legale rivela altri particolari

mercoledì 13 gennaio 2010

Sulla vicenda della salma “trafugata” delgiovane romeno Nicolae Rizea, morto in un incidente stradale vicino Firenze, interviene l'avvocato Marco Testa, legale di Gianfranco Nunzi, il commerciante civitavecchiese che aveva in affidamento il ragazzo.

“Ci sono anche altri aspetti poco chiari in tutta questa storia – dice il legale – per esempio il fatto che nessuno abbia riconosciuto il corpo. Il sospetto è che possa verlo fatto la donna che viaggiava con lui al momendo dell'incidente. Solo che non è una persona che avrebbe potuto farlo, visto che è semplicemente la colf del signor Nunzi e non una parente, come invece vorrebbe la prassi in questi casi”. Ma l'avvocato rivela altri particolari. “Un altro fatto poco chiaro, per esempio è quello relativo al certificato di morte, che deve rilasciare il comune di appartenenza del deceduto. Invece il comune di Civitavecchia, dove Nicolae resiedeva, non ha rilasciato nulla, anzi, per il Pincio il ragazzo risulta ancora vivo, non avendo ricevuto nessuna comunicazione da chicchessia”. Infine l'avvocato Testa fa sapere anche che probabilmente verrà aperta un'indagine anche da parte della magistratura rumena, dato che il signor Nunzi ha presentato una denuncia, insieme al padre naturale del ragazzo, anche all'autorità giudiziaria rumena.

Fonte: TRC Giornale.

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