AL CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO "VALLE FAUL" UNA GIORNATA CONTRO IL RAZZISMO
(OnTuscia) – VITERBO – (md) Domenica 8 marzo, nella giornata internazionale della lotta di liberazione delle donne, presso il centro sociale autogestito "Valle Faul", sito in strada Castel d'Asso a Viterbo, si terrà una giornata contro il razzismo, per sostenere il diritto d'asilo, per il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani, contro la violenza fascista, razzista, militarista, maschilista e patriarcale. La giornata sarà caratterizzata da interventi riguardanti particolarmente le gravissime scelte del governo in materia di immigrazione e di "sicurezza".
Una giornata antirazzista ed antimaschilista di musica e di solidarietà. Si inizierà alle ore 13 con un pranzo sociale, a seguire mostra multimediale permanente dei lavori di recupero effettuati nella nuova sede, interventi di persone impegnate contro il "pacchetto sicurezza", e alle ore 17,30 concerto ethno-jazz dello storico gruppo tedesco "Embryo", che presentano l'ultimo lavoro autoprodotto, in tour in Italia ed eccezionalmente a Viterbo.
La musica degli Embryo
Gli "Embryo" sono un collettivo musicale dal 1969 in giro per il mondo col mitico furgone per fondere e scambiare emozioni vibranti. Artisti che usano il linguaggio universale della musica, per denunciare la retorica e l’aberrazione della guerra, dell’odio razziale, della schiavitù. Già a Viterbo alcuni anni fa hanno lasciato un segno indelebile con un concerto "live a Instanbul" emozionante, con strumenti provenienti da tutto il mondo, influenze e sonorità etniche che hanno caratterizzato da sempre lo storico gruppo tedesco.
"Valle Faul" vive e lotta contro il razzismo e per l'umanità
Ci teniamo a far sapere a tutte e tutti che mentre l'area dell'ex-gazometro, che è stata la nostra prima sede, è ricaduta nel degrado più assoluto nonostante le promesse degli amministratori comunali di un repentino recupero, noi abbiamo recuperato e restituiamo alla città l'area dell'ex capannone del Cogema.
Questa area nella zona di Castel d'Asso in cui adesso viviamo ed operiamo, dopo essere stata abbandonata per vent'anni, ora grazie agli occupanti sostenitori e frequentatori non è più una discarica a cielo aperto, ma un luogo di socialità, di accoglienza e di libertà per la promozione di eventi culturali e artistici, per la promozione di nuovi modelli di sviluppo e forme di vita comunitarie, per la difesa dei diritti umani, contro la guerra e tutte le forme di riduzione in schiavitù delle persone, non ultima la precarietà estrema a cui sono condannati milioni di persone.
Fonte: On Tuscia.
giovedì 5 marzo 2009
Una giornata contro il razzismo
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
16:26
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