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mercoledì 20 agosto 2008

Caritas Viterbo: Servizio di orientamento al lavoro, statistiche anno 2007

Presentazione
5 anni di attività
Statistiche
SERVIZIO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO

STATISTICHE


Anno 2007
1. I COLLOQUI E LE PERSONE
Durante l’anno 2007 sono afferiti al Servizio di Orientamento al Lavoro n° 476 utenti.


Sono stati effettuati n° 806 colloqui.
Oltre agli 806 colloqui di orientamento sono state scambiate informazioni in materia di immigrazione e di lavoro. Si tratta di 56 consulenze, per alcune delle quali, molto specifiche rispetto agli aspetti giuridici, ci si è avvalsi della collaborazione del dr. Raffaele Miele ( 10 casi).
Tab 1: Numero di passaggi dell’Utenza nell’anno 2007.


Le 476 persone che sono state accolte nell’arco del 2007 non devono intendersi necessariamente le stesse che hanno effettuato il primo colloquio durante l’anno, (alcuni di loro lo avevano effettuato negli anni precedenti), infatti, quelli che hanno svolto il primo colloquio nel 2007 sono 336, distribuiti come segue:
Tab 2: Tipologia dell’Utenza al primo colloquio dell’anno 2007.


La tabella seguente mostra invece la ripartizione dei 476 Utenti incontrati nel 2007 secondo le variabili sesso e nazionalità. Gli Utenti stranieri costituiscono oltre il 80% (389) del totale, e, tra questi, le donne rappresentano i tre quarti (296).
Grafico 1: Ripartizione dell’Utenza secondo le variabili sesso e nazionalità.


Rispetto ai dati del 2006, si registra un incremento del numero degli Utenti e del corrispettivo numero di colloqui effettuati. Nella ripartizione dell’Utenza gli stranieri sono in aumento (+10%), mentre nella ripartizione tra uomini e donne straniere si mantiene costante il rapporto 1 a 3. Complessivamente i dati relativi al numero degli immigrati che si rivolgono al Servizio di Orientamento al Lavoro confermano il trend di crescita già avuto nel periodo 1998\2002 e ripreso nel 2005\2006 una volta ammortizzati gli effetti della normativa nazionale in materia di immigrazione del 2002.
Come nell’anno precedente, il 40% dell’utenza si concentra nella fascia d’età centrale tra i 31 ed i 45 anni (191 persone). Tuttavia, nel 2007 risulta chiaro come siano gli Utenti stranieri ad avere il maggior numero di frequenze in questo range, mentre rispetto agli italiani si registra una leggera prevalenza nella fascia 46-60. Lo slittamento in avanti dell’età anagrafica degli Utenti italiani è il sintomo della crisi di lavoro che colpisce con sempre maggiore incidenza gli over 45.
Tab 4: Ripartizione dell’Utenza secondo le variabili: sesso, età e nazionalità.
Grafico 2: Ripartizione dell’Utenza secondo la variabile età.


Il 48% degli Utenti (230) possiede il diploma come titolo di studio; tuttavia, mentre tra gli stranieri la frequenza più elevata è rappresentata dal diploma (215), tra gli italiani è la licenza media che rispecchia la frequenza maggiore (49) nella gamma tra la laurea e l’analfabetismo.
Contraddittorio appare il dato che mostra per gli stranieri la maggiore concentrazione sia di laureati che di analfabeti.
Tab 5: Ripartizione dell’Utenza secondo le variabili: titolo di studio e nazionalità.

Grafico 3: Ripartizione dell’Utenza secondo le variabili titolo di studio e nazionalità.


Nella ripartizione tra i residenti a Viterbo e coloro che abitano in Provincia notiamo che il 65% degli Utenti risiede nel capoluogo (314). Si conferma rispetto all’anno precedente il trend relativo alla provenienza da Viterbo città, rispetto alla Provincia, ciò a conferma del ruolo attivo dei Centri di Ascolto zonali nella presa in carico degli Utenti residenti fuori Viterbo.
Tab 6: Ripartizione dell’Utenza secondo le variabili: residenza e nazionalità.

Grafico 4: Ripartizione dell’Utenza secondo le variabili: residenza e nazionalità.

Da questo quadro emerge una netta prevalenza degli Utenti immigrati che si affacciano al Servizio di Orientamento al Lavoro, in incremento rispetto all’anno precedente. Dalla tabella seguente è possibile evincere che, nell’utenza straniera, come già avvenuto in passato, è presente una elevata percentuale di soggetti provenienti dal Continente Europeo (289 su 389).
L’incidenza del Continente Europeo nel 2007 registra infatti un picco elevatissimo, passando dal 50% circa del 2006 al 75% circa del 2007. Questo incremento è dovuto soprattutto al considerevole numero di romeni che, una volta fatto l’ingresso in Europa, hanno deciso di raggiungere il nostro Paese.
Al Servizio di Orientamento al Lavoro si registrano solo nel 2007 ben 174 persone provenienti dalla Romania nel 2007 (44% degli stranieri), contro il 20% del 2006. Valori così alti non sono mai emersi nel corso dei nove anni e mezzo di attività del Servizio, nemmeno in corrispondenza dell’anno 2002, ovvero prima che si registrassero gli effetti della nuova normativa nazionale in materia di immigrazione.
Si amplia dunque, anche presso i servizi Caritas, il gap tra romeni ed altri europei, così come quello tra romeni e resto del mondo, in una cultura mediatica che, nell’arco dell’anno, li ha spesso messi al centro della cronaca.
In questo contesto, non può essere considerato facile concludere con successo un percorso di orientamento al lavoro con un Utente straniero, che comunque ha saputo ritagliarsi una nicchia specie nel settore dell’assistenza alle persone anziane e delle pulizie.
Del resto, come risultato da precedenti ricerche condotte in sinergia con il Centro di Ascolto diocesano negli anni passati, una parte dell’utenza, sia italiana che straniera che si rivolge ai Servizi della Caritas diocesana di Viterbo è di passaggio, dunque, poco incline ad avviare complessi processi di accoglienza-ascolto-discernimento-presa in carico-verifica e piuttosto in cerca di servizi immediati.
Altrettanto complesso risulta quindi accompagnare un Utente italiano nel mercato del lavoro considerando inoltre che gli italiani hanno piuttosto la tendenza a collocarsi
-rispetto all’età, nella fascia tra 46 e 60 anni risultando più anziani se comparati con gli stranieri.
-rispetto al titolo di studio nella fascia della licenza media, mentre tra gli immigrati la qualifica maggiore è il diploma.
In questo quadro gli italiani sembrerebbero addirittura più svantaggiati nella ricerca del lavoro in quanto, uno degli elementi base che discrimina la collocazione sul mercato deriva proprio dalla combinazione delle due variabili età e titolo di studio.
Coloro che hanno un titolo di studio basso ed un’età avanzata sono i più difficili da collocare.

2. FOCUS SULLE NAZIONALITA’ STRANIERE
Tab 7: Utenza del Servizio di Orientamento al Lavoro: focus sulle nazionalità.

TOTALE 389

Tab 8: Ripartizione dell’Utenza per continenti.



Grafico 5: Ripartizione dell’Utenza per continenti.

3. LE PROFESSIONALITA’
Il grafico che segue fa riferimento ai settori professionali dell’Utenza. Questo comprende le diverse esperienze acquisite dai singoli soggetti, sia italiani che stranieri.


Grafico 6: Ripartizione dell’Utenza secondo i settori professionali.
E’ possibile entrare nel dettaglio dei settori professionali che hanno le frequenze maggiori: osservando il settore Servizi alle persone/famiglie riscontriamo la seguente ripartizione:
il numero di badanti così elevato (50%) e crescente rispetto all’anno precedente (46%) è motivato dal fatto che oltre la metà degli Utenti è costituita da donne straniere (62%).
Tab 9: professionalità relative al settore: servizi alle persone/famiglie.


Grafico 7: :professionalità relative al settore servizi alle persone/famiglie.
Osservando il settore Ristorazione , Commercio e Turismo-Sport-Spettacolo riscontriamo la seguente ripartizione.
Tab 10: professionalità relative al settore: commercio, turismo e ristorazione.



Grafico 8: professionalità relative al settore ristorazione, commercio e turismo-sport-spettacolo.
In particolare, all’interno del Commercio troviamo numerose segretarie, commesse e rappresentanti; rispetto alla ristorazione riscontriamo una netta prevalenza delle seguenti figure:: lavapiatti, aiuto cuoco, cuoco, barista nonché cameriere. Infine nell’ambito turistico abbiamo la presenza di alcuni agenti di viaggio.
Osservando il settore Industria/Artigianato riscontriamo la seguente ripartizione.

Tab 11: professionalità relative al settore: commercio, turismo e ristorazione.



Grafico 9: professionalità relative al settore: industria e artigianato.
Tra le figure più ricorrenti nell’industria troviamo la presenza di operai e magazzinieri, mentre tra gli artigiani predominano: sarti, meccanici, parrucchieri, falegnami, elettricisti, pasticcieri meccanici e fornai.

4. OFFERTE DI LAVORO
Le offerte di lavoro sono pervenute al Servizio di Orientamento sia mediante colloqui intercorsi che mediante altri canali: telefono, riviste specializzate, Internet ecc per un totale di 226 offerte di lavoro.
La percentuale delle offerte di lavoro andate a buon fine è di circa il 31%, ovvero circa un terzo del totale (71 su 226) riguardanti 62 Utenti stranieri e 9 italiani.
Esattamente la metà delle offerte di lavoro andate a buon fine per gli stranieri ha riguardato persone di nazionalità romena, ciò a testimonianza del fatto che, nonostante le difficoltà dovute sia agli arrivi massicci che a comunicazioni talvolta stigmatizzanti veicolate dai media tradizionali, le persone dell’Est trovano spazio a Viterbo, molto spesso collocati negli spazi più contigui, all’interno delle famiglie, per servizi rivolti alle persone e agli ambienti domestici.
Una lettura longitudinale dei dati evidenzia che, se nei primi otto anni e mezzo di attività si registrava una sostanziale equità nella ripartizione delle offerte di lavoro andate a buon fine in proporzione al numero di Utenti italiani e stranieri, nel 2007 sembra registrarsi una prevalenza di offerte di lavoro andate a buon fine per gli stranieri (percentuale stranieri 82%; percentuale offerte andate a buon fine per gli stranieri 87%) rispetto agli italiani (percentuale italiani 18%; percentuale offerte andate a buon fine per italiani 13%).
Il progressivo crescere dell’età degli Utenti italiani, accostato alla costante prevalenza di un titolo di studio basso, sarebbero le cause della maggior difficoltà per l’inserimento lavorativo degli italiani che si sono rivolti al Servizio di Orientamento al Lavoro.
Inoltre, occorre precisare che, la tipologia di lavori pubblicizzati presso il Servizio di Orientamento concerne principalmente i servizi alle persone/famiglie ed in particolare i lavori domestici e l’assistenza agli anziani, per i quali, come già anticipato, le donne dell’Est hanno potuto ritagliarsi una nicchia nel mercato del lavoro.

5. IDENTIKIT DELL’UTENZA AFFERITA AL SERVIZIO DI ORIENTAMENTO E CONCLUSIONI
Se, sulla base di quanto detto, volessimo provare a tracciare un profilo dell’Utenza afferita al Servizio di Orientamento, potremmo concludere che l’Utente tipo è più frequentemente:
una donna (74% circa);
uno straniero (82%);
una persona che nell’arco di un anno si reca un paio di volte al Servizio di Orientamento (1,69).
ha un’età compresa tra i 31 ed i 45 anni (40%),
possiede un titolo di studio di scuola superiore (48%);
proviene maggiormente da Viterbo città (65%) piuttosto che dalla Provincia (35%). Rispetto allo scorso anno abbiamo assistito ad un calo di altri quindici punti percentuali dell’Utenza proveniente dalla Provincia. Questo dato potrebbe essere correlato al funzionamento dei Centri di Ascolto zonali.
Si tratta prevalentemente di una persona dell’Est europeo (oltre il 50% degli stranieri tra romeni e ucraini);
che ha avuto esperienze di lavoro nell’ambito dei servizi alle persone/famiglie svolgendo la professione di badante, attività domestiche o baby sitter.
Questo breve resoconto ci aiuta a tracciare il profilo-chiave del disoccupato che si reca al Servizio di Orientamento al Lavoro della Caritas, identikit che risulta variamente articolato insieme con altri dai contorni più sfumati.
Questa sintesi non ci aiuta ad identificare tuttavia le cause che hanno prodotto la perdita del lavoro o le difficoltà ad entrarvi incontrate, ma ci pone a confronto con una grande varietà di persone che vivono nel bisogno, rendendoci ancora una volta consapevoli che i poveri non sono una categoria, ma sono persone di tutti i ceti sociali che le vicende della vita collocano in situazioni di disagio temporaneo o permanente.
Lavorare "con" e "per" queste persone, in sinergia con gli altri Servizi presenti sul territorio, significa provare a rispondere ad una molteplicità di bisogni latenti accanto ad un manifesto: il lavoro!

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