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giovedì 23 luglio 2009

Sicurezza, criminalità e disoccupazione le prime paure


ROMA - Sono la criminalita', la delinquenza e la disoccupazione le prime preoccupazioni degli abitanti del Lazio: in particolare, sono le donne e gli anziani a sentirsi piu' esposti ai rischi. Verso gli immigrati la popolazione risulta aperta e tollerante. Sono i principali risultati dell'indagine sulla percezione della sicurezza dei cittadini del Lazio, realizzata dall'Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalita' della Regione Lazio in collaborazione con la facolta' di Scienze della Comunicazione della Sapienza di Roma. I dati sono stati raccolti in collaborazione con l'istituto Eures.

La ricerca, realizzata attraverso un questionario telefonico di circa 30 domande a un campione di 1.014 persone fra marzo e aprile 2009, viene presentata oggi. La principale fonte di preoccupazione e' costituita dunque da sicurezza, criminalita' e delinquenza, 70,9%; la seconda dai temi economici e del lavoro, 57,9%. Seguono crisi di valori, 28,9%; inquinamento, 25,9;

immigrazione 25%. Considerando le risposte dal punto di vista del genere si vede che la percentuale sale al 78,4% per le donne e scende al 62,6% per gli uomini. Mentre dal punto di vista dell'eta' degli intervistati, emerge che gli anziani sono i piu' preoccupati per la delinquenza: 80,9%. Mentre le fasce piu' giovani temono l'insicurezza economica: 68,4% tra i 18 e i 34 anni e 64,9% tra i 35 e i 49.

La distribuzione delle paure nel territorio e' una delle variabili piu' significative. La percezione di insicurezza dovuta alla delinquenza e' piu' forte nelle province di Viterbo, Frosinone e Rieti, che sono anche le meno popolate, e nei comuni piu' piccoli (sotto i 15 mila abitanti) mentre la citta' di Roma mostra dati significativamente piu' bassi sia in relazione alla criminalita', sia alla preoccupazione per la presenza di persone straniere. La propensione che emerge in generale dalla ricerca a non ricondurre l'immigrazione direttamente a una percezione di ansia - sembra non resistere proprio nelle due province, Viterbo e Frosinone in cui e' minore la presenza di stranieri. A Viterbo il 55% del campione dichiara di essere preoccupato per l'immigrazione e a Frosinone il 44,3%.

"La preoccupazione per la sicurezza e per la criminalita' e poi per l'immigrazione si legge nella ricerca - e' piu' alta nei piccoli comuni, dove l'insicurezza e' percepita in modo piu' netto, anche se e' lecito supporre che l'incidenza effettiva della criminalita' sia piu' bassa. Si puo' ipotizzare che nei piccoli centri la devianza sia piu' visibile e pertanto percepita come una minaccia piu' grave per la comunita'; oppure che essa, soprattutto quella senza volto, faccia piu' paura in ambienti meno abituati al passaggio e all'incrocio delle culture. Non a caso Roma, la citta' incomparabilmente piu' cosmopolita, presenta rispetto a queste voci valori tutti piu' bassi delle altre province".

21 luglio 2009

Fonte: Agenzia DIRE.

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