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domenica 5 luglio 2009

Obiezione di coscienza contro la legge incivile sulla “insicurezza"

02/07/2009
TUSCIA - Obiezione di coscienza contro la legge incivile sulla “insicurezza"

Riceviamo e pubblichiamo:

In queste ore viene attesa l'approvazione definitiva in Parlamento del decreto (disegno di legge n. 733-B) cosiddetto “sicurezza”, quello – tra le altre cose – che introduce il reato di clandestinità e autorizza la creazione delle ronde. Riteniamo di dover intervenire nel merito perché questo provvedimento avrà purtroppo conseguenze gravi, anche nel territorio della Tuscia.Circa un milione di persone vivono oggi in clandestinità in Italia, la stragrande maggioranza cercando di sopravvivere o di regolarizzare la propria posizione, in un generale difficile contesto di integrazione nel quale esistono barriere culturali e amministrative gravi e oggettive.Ai bambini è oggi assicurata l'istruzione ed a tutti è dovuta l'assistenza sanitaria, come è sacrosanto in un paese civile che deve garantire il rispetto della dignità umana a prescindere dalle sue condizioni temporanee e transitorie.Ma quale genitore si sentirà sicuro di non essere denunciato nella propria condizione di migrante clandestino – da un pubblico ufficiale come l'insegnante o il medico – accompagnando il proprio figlio a scuola o in ospedale? Cosa potrà accadere nelle situazioni più difficili e delicate dove a subirne le conseguenze saranno soprattutto i bambini e le donne? Per questo in vari uffici pubblici e in alcuni ospedali sono già apparse varie forme di obiezione al provvedimento esponendo cartelli nei quali viene riportata la frase “in questo luogo/ufficio non si denunciano i clandestini”.La salute (anche la nostra, considerando che il rischio di epidemie tra le comunità straniere aumenterà) e la dignità delle persone viene così difesa da questa forma di resistenza civile che coinvolge ora dopo ora un numero sempre più crescente di medici e insegnanti e altri pubblici ufficiali. Che dire poi dell'intasamento del sistema della giustizia che questo provvedimento provocherà?Invitiamo tutti nella provincia di Viterbo alla “disobbedienza civile”, e sosterremo nelle forme che saranno necessarie e opportune chi vorrà farlo pubblicamente (a cominciare dagli amministratori della rete che si riconosce in Sinistra e Libertà) per contrastare questa deriva demagogica e inumana, attraverso il ricorso alla obiezione di coscienza contro la nuova legge sulla in-sicurezza. Invitiamo in tal senso il presidente Marrazzo a intervenire presso l'Ordine regionale dei medici, come è stato già per il Governatore della Regione Puglia Vendola.

Per l'Associazione Per la Sinistra della Tuscia
Il Presidente - Umberto Cinalli

Fonte: ViterboOggi.

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