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domenica 9 agosto 2009

Italia condannata per sovraffollamento

06 agosto 2009

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La sentenza è stata emessa dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo

L'Italia è stata condannata a risarcire del detenuto bosniaco Izet Sulejmanovic per i danni morali subiti a causa del sovraffollamento della cella del carcere di Rebibbia in cui è stato recluso per alcuni mesi. La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (a lato la sentenza da scaricare, insieme alla Convenzione dei diritti del'uomo e al regolamento della Corte) sulla base del ricorso presentato dal detenuto, condannato per furto aggravato a due anni di detenzione, ha stabilito che è stato vittima di «trattamenti inumani e degradanti» poiché tra il novembre 2002 e l'aprile 2003, secondo quanto accertato dalla corte, Sulejmanovic ha condiviso una cella di 16 metri quadri con altre cinque persone disponendo, dunque, di una superficie di poco più di 2 metri quadri entro i quali ha trascorso oltre diciotto ore al giorno. 


Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, commenta: «La situazione italiana si è trascinata fino ad avere una sentenza di condanna inequivocabile, basata sugli standard europei. Ci sono altri 63.500 detenuti che potrebbero chiedere un indennizzo e ottenerlo». Gonnella osserva che «il 51% dei detenuti sono in custodia cautelare, un dato che solo in Turchia è superiore al nostro. Altissimo è il numero degli stranieri in cella poiché in Italia nei confronti degli immigrati si fa ricorso solo alla misura cautelare in carcere. Il sovraffollamento non si risolve con piani di edilizia penitenziaria da realizzare in tre anni e senza previsione di fondi». Gonnella propone: «Servono più misure alternative, una riduzione dei tempi di custodia cautelare e delle pene per spaccio da parte dei tossicodipendenti. Va previsto il carcere per lo straniero che non ottempera al decreto di espulsione e bisogna porre un tetto agli ingressi in carcere».

Luigi Nieri, assessore al Bilancio della Regione Lazio, annuncia : «Nei prossimi giorni visiteremo le carceri del Lazio per verificare se esistono altri casi simili a quello del detenuto bosniaco Izet Sulejmanovic ». «Se dovessimo riscontrare situazioni analoghe –continua Nieri- inviteremo i detenuti a fare ricorso alla Corte Europea. Sono sicuro che sono molti i detenuti delle carceri laziali che vivono in queste condizioni, visto l’alto tasso di sovraffollamento di istituti come quelli di Viterbo e Latina, che ho recentemente visitato. La costruzione di nuove carceri non può essere la soluzione. Il Governo pensi piuttosto a mettere mano a leggi come quelle sulla droga e sull’immigrazione».

Fonte: Vita.

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