La comunità romena di Viterbo si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza da casa.
Informazioni utili per i romeni che vivono a Viterbo e per tutti i viterbesi e gli stranieri della Provincia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e sentirsi partecipi alla vita della città.

Bun gasit pe site!

Benvenuto!

mercoledì 22 aprile 2009

Terremoti: dall'Enea nuova classificazione sismica del Lazio


AGI) - Roma, 21 apr. - Un team di ingegneri, geologi, fisici, esperti di statistica e di analisi storico-ambientali, nell'ambito di una convenzione tra Enea e Regione Lazio, hanno messo a punto una nuova metodologia per la classificazione sismica del territorio regionale. E dovranno tenerne conto progettisti e geologi che si occupano di pianificazione territoriale, una volta che sara' approvata dlla Giunta regionale. La spiegano Dario Rinaldis e Guido Martini, rispettivamente ingegnere e geologo del dipartimento Ambiente, Cambiamenti globali e Sviluppo sostenibile, sezione Prevenzione rischi naturali e Mitigazione effetti. Si tratta di un'analisi della sismicita' regionale ai fini dell'individuazione di classi di comuni con situazioni omogenee di scuotibilita' in occasione di eventi sismici. I risultati scientifici delle attivita' sono stati presentati lo scorso ottobre a Pechino alla XIV Conferenza mondiale di Ingegneria sismica. "Sulla base dei risultati ottenuti, insieme ai geologi della Regione, i comuni del Lazio sono stati suddivisi secondo le diverse classi di pericolosita' sismica", spiegano i due esperti, "Si e' arrivati alla definizione di accelerogrammi di riferimento per ogni zona del territorio regionale, con caratteristiche di sismicita' omognenee". L'indagine e' stata condotta sia analizzando la sismica storica che ha interessato il territorio regionale sia i parametri di accelerazione al sito previsti dalla normativa vigente. "Nel primo caso sono stati identificati i massimi livelli di intensita' sismica locale risentiti storicamente nei comuni del Lazio, nel secondo sono stati analizzati statisticamente i valori e le forme degli spettri di accelerazione locale disponibili per tutto il territorio nazionale. Mediante la tecnica statistica di 'cluster analysis' sono stati identificati raggruppamenti di comuni con caratteristiche omogenee di scuotibilita' locale o meglio di accelerazioni del suolo; detti raggruppamenti, insieme ai valori di massima accelerazione attesa, sono alla base della classificazione sismica regionale. Per la definizione degli accelerogrammi di riferimento, l'analisi storica ha fornito alcuni parametri sismologici utilizzati come chiavi di ricerca per interrogare le banche dati accelerometriche mondiali". In linea generale, rispetto alla classificazione del 2003, per ottenere un maggiore dettaglio classificativo, le precedenti Zone Sismiche 2 e 3 sono state suddivise in 2 sub-zone ottenendo cosi' un totale di 5 Zone Sismiche: Zona 1, Zona 2A e 2B, Zona 3A e 3B. Inoltre si e' deciso di classificare piu' dettagliatamente sia il Comune di Roma, adottando i confini amministrativi dei 19 Municipi, sia i comuni di Rieti, Colfelice, Vejano, Nepi e Pescorocchiano.
"L'analisi conferma l'elevata pericolosita' sismica del settore appenninico regionale: il numero di comuni in Zona 1 della provincia di Rieti e' sostanzialmente stabile, ma aumenta quello dei comuni della provincia di Frosinone", spiegano gli esperti, "La Zona 2A forma una fascia di comuni a contatto con la Zona 1, mentre la Zona 2B copre gran parte del territorio regionale: numerosi comuni della provincia di Viterbo passano dalla precedente Zona 3 alla Zona 2B cosi' come diversi comuni della provincia di Latina e della provincia di Frosinone passano dalla Zona 2 alla Zona 3A". Interessante e' il risultato ottenuto per il Comune di Roma, che vede il suo territorio diviso nei Municipi piu' vicini all'area dei Colli Albani, classificati in Zona 2B, ed i rimanenti classificati in Zona 3A: "questo risultato conferma l'opportunita' della scelta di classificare separatamente i municipi della capitale. E' giusto mettere in risalto che questo studio non e' figlio del terremoto dell'Aquila, ma deriva da una filosofia di prevenzione in campo sismico che la Regione Lazio sta mettendo in pratica da molti anni". [...]

Fonte: AGI News On.

1 commento: