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martedì 4 novembre 2008

Le contraddizioni del mondo del lavoro

Viterbo - La Cisl e la sicurezza
Viterbo - 3 novembre 2008
Riceviamo e pubblichiamo

La Tuscia è la seconda Provincia del Lazio dopo Latina ( incremento Lazio del 30%) principalmente si tratta di lavoratori Romeni (34,8%) Polacchi, Filippini, Albanesi, Ucraini, Bengalesi e Egiziani.
Questi lavoratori principalmente sono occupati nel settore dell’Edilizia.
L’ultimo dato della Cassa Edile di Viterbo, rilevato nel Luglio 2008 evidenzia la presenza nel settore di ben 1.212 lavoratori non italiani su un totale di 3.679 occupati nel settore (67%) lavoratori stranieri.
Con un composizione variegata 807 Rumeni, 82 Albanesi, 45 Macedoni, 56 dal Marocco, 48 dalla Polonia.
Con statistiche che ci indicano che i lavoratori stranieri sono quelli più colpiti da infortuni e morti “bianche”, nel 2007 sono stati 141mila gli infortuni subiti da lavoratori stranieri con 174 incidenti mortali: Marocchini 23 morti, Rumeni 41 morti, Albanesi 18 decessi.
Mentre assistiamo a prese di posizioni differenti; il proclama del Presidente Napoletano, il quale evidenzia la piaga sociale degli infortuni sul lavoro e le morti “bianche” e il Ministro Sacconi che emana una direttiva ai Servizi ispettivi e attività di vigilanza, direttiva lassiva quando si raccomanda “un rinnovato e costruttivo rapporto con gli operatori economici, o la presenza di lavoratori in “nero” dove si ritiene nella micro impresa “che un solo dipendente irregolare occupato non siano di regola sussistenti i requisiti idonei a sfociare in un provvedimento di sospensione”.
Tutto questo, oltre alle problematiche sulla sicurezza che le Organizzazioni Sindacali del Settore hanno più volte denunciato e viene altresì indebolito da una non corretta applicazione del contratto di lavoro e delle tariffe economiche che tali lavoratori sono costrette a subire da un’imprenditoria senza scrupoli e che approfitta di una situazione economica e di bisogno di lavoro che li costringe a venire in Italia per necessità.
Ma la cosa che come Filca Cisl denunciamo è quella che da parte di Enti Locali poco attenti al rispetto delle regole, non controllano l’applicazione delle norme (Vedi DURC) Documento Unico Rispetto Contratto negli appalti pubblici, ma soprattutto tutto quello che avviene nel proprio territorio.
A volte interveniamo per sanare situazioni al limite della legalità cui sono costretti a convivere lavoratori per di più stranieri i quali lavorando per opere pubbliche sono costretti ad attivare vertenzialità legali con tutto quello che ne consegue in termini economici nel tempo, quando stati di avanzamento vengono evasi dall’Ente Pubblico, senza verificare prima dei pagamenti, la situazione riferita alla regolarità contributiva ed economiche degli addetti che hanno completato l’opera.
Questo stato di cose non può più essere tollerato, sollecitiamo gli Enti, Locali (Comuni e Provincia) ad una maggiore attenzione in questa direzione, soprattutto verso una fascia di lavoratori che viene colpita maggiormente dalla crisi economica e da una maggiore concorrenzialità che sfruttata in termini di profitti da un’imprenditoria senza scrupoli.
Il Segretario Generale F.Turco

Fonte: TusciaWeb.

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