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giovedì 29 aprile 2010

Teneva quattro operai romeni come schiavi. rinviato a giudizio imprenditore agricolo

Secondo l'accusa Francesco Marcucci costringeva i lavoratori a vivere in condizioni disumane
e a lavorare quindici ore al giorno senza stipendio. Il gup ha rigettato la richiesta di scarcerazione

Riduzione in schiavitù di quattro persone. Con questa accusa un imprenditore agricolo viterbese di 42 anni, Francesco Marcucci, in carcere da cinque mesi, è stato rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Roma. Secondo l'accusa avrebbe costretto quattro immigrati romeni a lavorare in nero nella sua azienda agricola di Ischia di Castro per 15 ore al giorno e senza stipendio.

I quattro operai, inoltre, sarebbero stati costretti a vivere in condizioni disumane all'interno di ambienti privi di servizi igienici, acqua, luce e a dormire su materassi distesi per terra. Anche i pasti sarebbero stati al di sotto delle necessità e in cattivo stato di conservazione. La prima udienza del processo è stata fissata per il 6 luglio. Il gup ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati dell'imprenditore.

Marcucci fu arrestato il 5 novembre del 2009 dai carabinieri della Compagnia di Tuscania che compirono un blitz nella sua azienda agricola e liberarono i quattro lavoratori. Dalle indagini emerse che l'imprenditore li aveva fatti arrivare dalla Romania con la promessa che li avrebbe assunti come pastori e avrebbe garantito loro uno stipendio regolare oltre a vitto e alloggio. Ma in otto mesi non avrebbe versato alcun compenso e li avrebbe segregati nella sua azienda.

Il processo si svolgerà a Roma in quanto per il reato di riduzione in schiavitù è competente la Direzione distrettuale antimafia di Roma. Nel 2008, mentre era alla guida di una trebbiatrice, l'imprenditore fu colpito al volto da un colpo di fucile sparato da una persona rimasta ignota.

Fonte: La Repubblica

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