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sabato 13 dicembre 2008

Pioggia, un altro giorno di passione

Maltempo
Il sindaco Marini chiederà oggi il riconoscimento dello stato di calamità naturale Disagi nel nucleo industriale del Poggino. La Prefettura: «Evitare gli spostamenti in auto»
di Albero Salvatelli

Il sindaco di Viterbo Giulio Marini chiederà oggi il riconoscimento di calamità naturale per tutta la città, devastata dall'ondata di maltempo degli ultimi tre giorni. Una situazione che si è ulteriormente aggravata ieri e che ha causato la chiusura, con un'ordinanza comunale, della scuola materna ed elementare di Tobia, danneggiata da diverse infiltrazioni d'acqua, con lo spostamento delle lezioni nel plesso scolastico di San Martino fino a data da stabilirsi.

Problemi anche nell'area industriale-commerciale del Poggino, sommersa dall'acqua piovana che, in alcuni punti, è arrivata a mezzo metro d'altezza. Per tutta la mattinata di ieri un fiume d'acqua e fango si è riversato in via della Meccanica, via dell'Industria, via dell'Agricoltura, via del Lavoro e via dei Sindacati, isolando numerose aziende. Numerose le voragini aperte nell'asfalto. «Siamo stati lasciati soli - hanno detto gli imprenditori - da anni le amministrazioni che si sono succedute sostengono di non avere i finanziamenti necessari alla realizzazione delle opere. Eppure - concludono - già sappiamo che, passata l'emergenza, tutto continuerà come prima».
La Protezione civile regionale ha diramato lo stato di preallerta, mentre la Cgil ha annunciato che lo sciopero del trasporto pubblico previsto per oggi è stato sospeso proprio a causa della dichiarazione di stato di calamità naturale.
Questo, fino a ieri sera, il quadro della situazione: cinque le strade chiuse, Bomarzese, Valle del Vezza, Valle del Mignone, Valle di Bagnoregio e Valle del Tevere. Venti le frane rilevanti e centinaia i piccoli smottamenti in tutta la provincia di Viterbo. Viste le dimensioni degli eventi la Provincia ha attivato 17 ditte locali che con propri mezzi e personale hanno coadiuvato gli interventi più urgenti. Solo per ripristinare la situazione viaria serviranno circa 300mila euro. A questo proposito la giunta provinciale ha immediatamente deliberato lo stato di calamità, mentre la Prefettura ha invitato a evitare, quando possibile, gli spostamenti in auto.
A Montalto è stata una notte con il fiato sospeso, con il fiume Fiora che è straripato in più punti riportando alla mente della popolazione il drammatico alluvione del 1987. Scattato l'allarme per il rischio frana del ponte sulla statale Aurelia al km 111, sono state predisposte da numerose pattuglie di carabinieri della compagnia di Tuscania e della caserma locale le deviazioni sulle strade complanari. La consolare è poi stata bloccata solo a tratti per un pericolo di inondazione da parte del fiume era arrivato a pochi centimetri dal ciglio della carreggiata. Per tutta la mattina di ieri decine di squadre della protezione civile e dei vigili del fuoco hanno lavorato lungo il litorale.
Un allevatore di un'azienda sulla provinciale del Fiora, la strada che porta a Vulci, ha richiesto l'intervento dei vigili del fuoco per mettere in salvo una sessantina di vacche maremmane.
12/12/2008

Fonte: Il Tempo.

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