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martedì 26 ottobre 2010

Strangolato l'uomo trovato morto

TARQUINIA
scomparso il suo pc e il cellulare

Il corpo di Gabriel Farkas, romeno di 32 anni, era stato trovato il 14 ottobre scorso in avanzato stato di decomposizione. Secondo l'autopsia il decesso risale alla seconda metà di settembre. Pochi giorni prima di scomparire nel nulla alla famiglia avrebbe detto che si sarebbe trasferito a Venezia per lavoro

VITERBO - E' stato assassinato, molto probabilmente strangolato, Gabriel Farkas, il metalmeccanico romeno di 32 anni, il cui cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato trovato in una boscaglia a Sant'Agostino, vicino a Tarquinia, in provincia di Viterbo, il 14 ottobre scorso. La morte risale alla seconda metà di settembre. Questi i primi, parziali risultati dell'autopsia compiuta dall'istituto di medicina legale di Roma su disposizione della procura di Civitavecchia.

Nelle prossime settimane, il consulente tecnico d'ufficio depositerà anche i risultati degli esami tossicologici e dei tessuti, indispensabili per stabilire se il giovane abbia ingerito sostanze tossiche o sia stato drogato. I segni sul collo, già notati dai carabinieri subito dopo il ritrovamento del cadavere, tuttavia, hanno fatto imboccare agli investigatori una pista precisa: l'omicidio.

Nel frattempo, i militari della stazione di Tarquinia hanno accertato che il giovane, pochi giorni prima di scomparire nel nulla - alla famiglia avrebbe detto che si sarebbe trasferito a Venezia per lavoro - aveva consegnato la sua auto a un impianto di demolizione. Un particolare sospetto, quest'ultimo, perché l'Alfa Romeo station wagon era in buono stato e sul mercato dell'usato gli avrebbe fruttato tra i 5 e i 6mila euro. Inoltre, questa circostanza dimostra che il giorno della scomparsa Farkas non aveva più l'auto. Qualcuno deve averlo accompagnato nel luogo impervio in cui è stato ritrovato il suo cadavere. Resta da chiarire anche il mistero della sparizione del pc portatile che il giovane, a detta dei suoi familiari, aveva sempre con sè, e del telefonino cellulare.
(19 ottobre 2010)

Fonte: La Repubblica

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