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giovedì 6 maggio 2010

Negativo il tasso di crescita delle aziende artigiane

L’artigianato italiano soffre ancora e nella provincia di Viterbo le difficoltà stanno condizionando pesantemente il comparto. Serve una linea di indirizzo strategico, in primo luogo a livello nazionale, per favorire una ripresa duratura”.
Adalberto Meschini, segretario della Cna Associazione Provinciale di Viterbo, legge con preoccupazione i dati della rilevazione trimestrale condotta da Infocamere per Unioncamere e resa nota in questi giorni. Tra gennaio e marzo 2010, nell’artigianato si è registrato un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni di imprese: -0,94 per cento in Italia (si è recuperato appena lo 0,1 per cento rispetto al risultato del 2009, che era stato il peggiore degli ultimi dieci anni), -0,68 per cento nella Tuscia, ovvero 128 nascite a fronte di 184 chiusure.

“Nella graduatoria delle province per tasso di crescita -dice Meschini- siamo al trentesimo posto, comunque nella fascia alta. Ma ciò non ci rende certo tranquilli. L’artigianato ha sempre sostenuto lo sviluppo del nostro territorio, con performance più brillanti rispetto a quelle rilevate nelle altre province del Lazio.

Oggi, invece, la Tuscia è quarta, dopo Frosinone (0,10), Latina (0) e Roma (-0,03). Fanalino di coda, Rieti, con un -1,35 per cento. Bisogna sottolineare che la nostra è, seppure con un saldo negativo (-0,12), la regione che mostra il risultato migliore. E non solo per l’artigianato. Perché è l’unica ad aver chiuso il trimestre con il segno positivo relativamente al tasso di crescita del totale delle imprese, ovvero con un +0,2 per cento.

In questo caso, Viterbo è in ultima posizione nel Lazio, con un -0,58 per cento (-0,27 è la media italiana), dopo Roma (+0,34), Latina (+0,10), Frosinone (-0,14), e Rieti (-0,32): un dato che chiama tutti, in primo luogo le istituzioni, a un impegno concreto per misure immediate”.

Di nuovo in tema di artigianato, crolla nel primo trimestre il settore dell’autotrasporto conto terzi (-35 imprese, quasi l’8 per cento del totale), seguito dal manifatturiero (-18 attività tra legno e abbigliamento) e dall’autoriparazione (-8). Continuano a crescere le aziende dell’edilizia (+27), costituite prevalentemente da immigrati e dei servizi alla persona (+5).

Di positivo c’è il trend riguardante la costituzione delle società di capitali, con un incremento di 16 unità. “Dotarsi di una struttura robusta, significa -osserva il segretario della Cna- essere più preparati nell’affrontare la competizione sia sui mercati interni che su quelli internazionali”.

Fonte: TusciaWeb

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