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mercoledì 25 febbraio 2009

Università, Tuscia-Cluj: Per settembre l'inaugurazione della Casa culturale romena


di Antonella Oliva
Nella foto: la conferenza stampa di questa mattina presso la Prefettura

(OnTuscia) – VITERBO – L'incontro. Dialogo tra due università. Nazionalità diverse ma unite dallo stesso livello di eccellenza in ambito di scienze agrarie. E' stato firmato questa mattina, presso la sede della Prefettura, il protocollo d'intesa tra l'Università della Tuscia e l'Università di Cluj-Napoca, Romania. All'orizzonte una “Casa cultura romena” che verrà inaugurata, con molta probabilità, il prossimo 6 settembre a San Giovanni Decollato. La città di Napoca viene definita, per l'importanza artistica-culturale, come la “Firenze romena”; l'Università di Cluj è stata fondata nel 1869 e vanta grande prestigio nell'ambito della scienza e della medicina veterinaria.
Molte le autorità civili, ma anche religiose, presenti all'incontro: il prefetto di Viterbo, Alessandro Giacchetti; il presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli; il vescovo, Monsignor Lorenzo Chiarinelli; l'assessore Giovanni Maria Arena, in rappresentanza del Comune; il dottor Paolo De Angelis della fondazione Omnia; il dottor Francesco La Spesa, anch'esso della Fondazione Omnia; il professore ed ex prorettore dell' Università della Tuscia, Stefano Grego; il professor Doru Pamfil, rettore dell'Università Usamu Cluj Napoca; il professore Livin Al Marghitas, presidente Usamu Cluj Napoca.
“Oggi stiamo offrendo – ha esordito il prefetto Alessandro Giacchetti – un'immagine importante in un periodo sicuramente difficile”. Nella sola regione Lazio la comunità romena conta circa 200 mila presenze. “La fondazione Omnia – ha spiegato il dottor Francesco La Spesa – è una realtà giovane nata dalle menti di alcuni amici. Oggi siamo qui a sottoscrivere il primo scambio di cultura tra due università che sono entrambe due eccellenze in tema di scienze agricole”. Un progetto che a breve troverà la sua concreta realizzazione e che ha ricevuto dalle istituzioni territoriali la massima disponibilità e collaborazione.
“Oggi stiamo partecipando a un incontro – ha affermato il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli – che rappresenta un momento alto per la nostra comunità. Da oggi si dà il via a un' iniziativa interculturale importante. Dialogo non vuol dire solamente collaborazione ma, soprattutto, scambio reciproco”.
Viterbo è una città generosa che ha offerto aiuto alla comunità romena già qualche anno fa: il 20 gennaio 2001 venne ceduta una chiesa della città ai cittadini romeni ortodossi. Dopo la religione, si passa alla cultura. Altro passo in avanti. E oggi, l'ufficializzazione. “In futuro – ha sostenuto Doru Pamfil, rettore dell'Università Usamu Cluj di Napoca – il nostro obiettivo sarà quello di completare il percorso formativo, magari con diversi corsi di specializzazione e con la possibilità per i romeni di conseguire anche un diploma in italiano”.
Un inizio, quindi, che ha cominciato dalle realtà territoriali locali e che non esclude, in un futuro prossimo, il coinvolgimento del Ministero italiano e della Comunità Europea. “Più ci si incontra, più ci si capisce e più ci si integra”: queste le parole del professore, nonché ex prorettore, Stefano Grego.
Il vescovo Lorenzo Chiarinelli ha espresso massima soddisfazione per questo traguardo culturale e lo ha fatto prendendo in prestito le parole di un proverbio: “Fa più rumore un albero che cade – ha spiegato – che una foresta che cresce”. “Qui – ha concluso Chiarinelli – c'è una foresta che sta crescendo anche se non fa rumore”. E lo fa promuovendo la cultura e l'idealità.

Fonte: OnTuscia

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