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venerdì 23 luglio 2010

"Viterbo2020" inaugura il suo percorso, varato dall’assessorato al Lavoro il bando per i corsi di formazione per assistenti familiari

VITERBO – (m) L’assessorato alla Formazione e alle Politiche del lavoro della Provincia di Viterbo avvia il progetto “Viterbo2020” con il bando per la realizzazione di percorsi integrati di formazione professionale nel settore assistenziale, per il profilo di assistente familiare.


Si tratta di un corso (40 posti disponibili) della durata di 120 ore, per cui l’amministrazione provinciale ha investito 52.800 euro, e al termine del quale i partecipanti conseguiranno un attestato di frequenza riconosciuto. Il bando fa parte delle iniziative programmate nel POR 2007/2013 e FSE PET 2008/2010, asse IV - specializzazione e tirocinio per i settori emergenti.

Nella Tuscia i bisogni delle persone anziane e dei disabili non autosufficienti stanno assumendo una dimensione tale da rendere indispensabile una risposta pubblica che dia sostegno alle famiglie degli assistiti. Le quali, quotidianamente, si trovano ad affrontare i complessi problemi legati alla presenza di una persona anziana o disabile non autosufficiente all’interno del nucleo familiare.

Spesso queste risposte sono offerte da quelle che comunemente vengono definite “badanti”, immigrate o di provenienza neocomunitaria, che svolgono un’opera preziosa, ma verso le quali occorre attivare un’azione di professionalizzazione, anche nella prospettiva della sicurezza del servizio alla salute. Tale azione è tesa a definire: azioni di formazione specifiche volte a qualificare il lavoro di cura e di sostegno nell’ambito dell’assistenza familiare privata a domicilio, con particolare riguardo all’attività in favore delle persone non autosufficienti, allo scopo di favorire la permanenza di tali persone nel proprio domicilio e presso il proprio nucleo familiare; favorire l’emersione di rapporti di lavoro domestico non contrattualizzati, tenendo anche conto del recente contratto collettivo nazionale di lavoro sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico che delinea profili e competenze e fa esplicito riferimento al riconoscimento del diritto allo studio e alla formazione.

I destinatari del corso sono donne e uomini inoccupati o disoccupati, italiani o immigrati, residenti o domiciliati nella Regione Lazio; donne e uomini occupati, italiani o immigrati, che prestano servizio di cura a persone anziane, in possesso di regolare contratto, residenti o domiciliati nella Regione Lazio; soggetti immigrati extracomunitari e neocomunitari, che si occupano del lavoro di cura e sostegno familiare nell’ambito dell’assistenza privata a domicilio, in regola con le norme in materia di immigrazione. L’accesso al corso sarà possibile in seguito ad una valutazione delle competenze in ingresso, soprattutto in relazione alla conoscenza della lingua italiana.

“Nella provincia di Viterbo l’età media della popolazione si fa sempre più alta – afferma l’assessore alla Formazione professionale, politiche del Lavoro e Politiche sociali Paolo Bianchini (foto) -, e allo stesso modo aumenta il numero degli immigrati nella Tuscia. La maggiore richiesta di assistenti familiari si può quindi ben coniugare con l’incremento del flusso migratorio nel nostro Paese”.

L’assessorato di Bianchini, dunque, inaugura una nuova era. “In passato solo un corso di questo tipo è stato finanziato dalla Regione Lazio per i Comuni del Viterbese – ricorda -, poi più niente. Oggi per la prima volta la Provincia si occupa dunque della formazione di figure che assistono le famiglie per la cura degli anziani e delle persone non autosufficienti. Una volta finito il corso, costituiremo un elenco ufficiale di assistenti familiari a cui chi ne avrà bisogno potrò attingere. Si tratta di un primo ‘filtro’ nella ricerca di queste figure professionali, perchè sarà la Provincia a segnalare ai richiedenti quelle che più incontreranno le loro esigenze. Anche i centri per l’impiego saranno dotati di questi elenchi”.

“Nel nuovo corso della Formazione – conclude Bianchini -, ‘Viterbo2020’ parte con questa iniziativa destinata ad avere un impatto sociale forte. E’ poi allo studio degli uffici del mio assessorato anche la possibilità di organizzare un corso di formazione per baby sitter, dato che spesso chi si avvicina a questo lavoro lo fa in maniera improvvisata, senza il giusto approccio pedagogico, specie per quanto concerne l’educazione alimentare e lo stimolo al gioco”.

Fonte: ontuscia.it

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