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sabato 22 dicembre 2007

Italia-Romania: Un accordo per i rom

Progetti comuni per favorire l'inclusione e informare sulle opportunità di lavoro. Ferrero: "Serve forte responsabilizzazione di ogni Paese"

ROMA - Ieri mattina a Bucarest il Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero e il Ministro del Lavoro romeno Paul Pacuraru hanno siglato un accordo di collaborazione tra Italia e Romania per ridurre in entrambi i paesi la povertà e l'emarginazione sociale dei cittadini romeni, in particolare dei rom. L'obiettivo è l'innalzamento della qualità della vita dei romeni, rom inclusi, e il contenimento dei flussi migratori nel nostro paese. L'intesa prevede la realizzazione di progetti, anche congiunti, e l'utilizzo di fondi nazionali e comunitari. I progetti avranno carattere multidisciplinare e riguarderanno non solo il lavoro ma anche l'educazione e l'abitazione. I due paesi si sono impegnati a reperire risorse in tal senso per programmi, innovativi e sperimentali, per l'integrazione sociale dei romeni che vivono in situazioni di emarginazione socio-economica e della comunità rom attualmente presenti in Italia e Romania. L'Italia metterà a disposizione della Romania le conoscenze finora raggiunte nonché lo scambio di buone prassi in materia di inclusione sociale. Sarà inoltre favorita nel nostro paese (come ha già cominciato a fare il governo romeno) l'informazione ai cittadini romeni, inclusi i rom, sulle opportunità di lavoro ed inclusione sociale che esistono nel loro paese di origine. ''L'accordo, che ha come presupposto il rispetto delle norme Ue per la libera circolazione delle persone, è importante soprattutto rispetto alla minoranza rom, che è la più grande in Europa, e nasce per migliorarne le condizioni di vita" ha detto il ministro Ferrero. "Tale miglioramento va necessariamente inserito in un contesto europeo ma presuppone una forte responsabilizzazione di ogni paese in cui vivono i rom. Il tutto senza annullare le identità culturali delle persone".
Scarica Il testo dell'accordo
(21 dicembre 2007)
Fonte: Stranieri in Italia

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