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mercoledì 19 dicembre 2007

Il decreto legge sull'espulsione dei comunitari decadrà


Decreto espulsioni comunitari
Governo: "Non sarà convertito in legge"
Nel testo c'era un errore, il governo ne preparerà un altro. Stralciate le norme contro l'omofobia
ROMA - Il decreto sulle espulsioni dei comunitari non verrà convertito in legge, ma il governo varerà comunque in tempo utile un nuovo decreto per continuare ad allontanare dall'Italia chi rappresenta un pericolo per la sicurezza pubblica. Durante il passaggio in Senato, al testo era stato aggiunta una norma che avrebbe voluto punire le discriminazioni omofobiche, ma che in realtà aveva un riferimento legislativo errato e rischiava quindi addirittura di annullare la legge Mancino contro il razzismo. Così com'era, quindi, difficilmente il testo sarebbe stato promulgato dal Presidente della Repubblica. Di qui la decisione dell'esecutivo di rinunciare alla conversione in legge, annunciata stamattina dal il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti. Intanto il ministero dell'Interno sta preparando "un altro provvedimento legislativo con carattere di necessità e urgenza: un nuovo decreto legge", ha detto Chiti, che sarà varato "prima della scadenza dell'attuale decreto", quindi quasi sicuramente nel corso del Consiglio dei ministri del 28 dicembre. Se le cose andranno davvero così, per i romeni, i polacchi e gli altri cittadini comunitari non ci saranno novità. Chi è un pericolo per la sicurezza potrà essere espulso dal prefetto, nei casi più gravi anche con l'aiuto della Polizia. Il nuovo decreto non contrasterebbe con la sentenza della Consulta che vieta la reiterazione di un decreto legge non convertito. "Si tratterà - ha puntualizzato il ministro - di un provvedimento nuovo, che salvaguarda la continuità delle norme ma che era già nuovo grazie alle modifiche introdotte al Senato". Non conterrà però norme sull'omofobia, confluite in un ddl all'esame della commissione Giustizia della Camera. "La sicurezza è sicurezza: l'omofobia - ha concluso Chiti - è importante, ma è un'altra cosa". [...]
(19 dicembre 2007)
Stranieri in Italia

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